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Ma che ci azzeccano Pitrelli e Del Vecchio?
Talvolta ci troviamo in situazioni che assomigliano a sogni, forse perché non riuscendo ad elaborare lo stato della realtà, alquanto assurdo o inaccettabile, lo releghiamo al mondo onirico, forse una forma di difesa. La storia che segue è una storia di ordinaria stupidità, è parte della mia esperienza vissuta in quella comunità, essa mette in luce aspetti inusuali che danno un senso diverso a questa pagliacciata che si è autonominata comunità damanhur. Lavoravo presso una azienda assieme alla mia compagna di vita, mi occupavo del settore estetico. Travolti da una infinità di problemi relegati alle incapacità gestionali del consorzio, non avevamo alcuna indicazione stradale all'esterno della struttura chiamata damanhurcrea, che indicasse che in paese c'era un attività di estetica. Preparammo un programma di volantinaggio, io curavo l'aspetto grafico e la distribuzione dei volantini nella valle, ci volle del tempo, ma poco alla volta e grazie anche al passaparola, cominciavamo ad avere nuova clientela in negozio. Un giorno leggo la recenzione del libro Occulto Italia e rimango stupito, perché all'epoca ero stupido, in cui veniva menzionata anche la nostra comunità, sia la mia compagna che gli amici non me ne avevano mai parlato, non riuscivo a capire. Chiesi alla mia compagna di cosa si trattasse esattamente, dato che le recenzioni lo vedevano candidato ad un premio letterario, ma ottenni una risposta vaga, troppo vaga. Decisi allora di acquistare il libro e lo lessi avidamente perlomeno il capitolo dedicato alla comunità cui facevo parte. Vi erano descritti fatti anche recenti dei quali non ne ero a conoscenza, eppure all'interno della organizzazione ero cittadino "A" ed iniziato. Perché non ne sapevo niente? Perché la mia compagna non mi aveva mai accennato a quei fatti? Forse non ne era a conoscenza? Eppure quando le chiesi del libro, mi accennò che ne avevano discusso in serata pubblica, minimizzando il problema. Le feci notare che nel capitolo si nominava la nostra attività, e se quel libro fosse giunto nelle mani dei suoi genitori? Ricordo che inizialmente il volume era in vendita perfino nelle edicole. Trovai di pessimo gusto leggere il nome della azienda che a fatica cercavamo di far emergere economicamente, in un libro che parlava di sette e di soprusi. Questa fu la goccia del proverbiale vaso, solo che nel mio caso si trattò del vaso di Pandora. Passai i giorni successivi molto disturbato, nell'indifferenza della mia compagna e dei miei amici, poi presi una decisione. Una mattina avvisai la mia compagna che le mie convinzioni circa la comunità non avevano più nessuno spazio di confronto, già destabilizzato dalla evasione fiscale del guru, procurando un danno d'immagine alla comunità, poi la chiusura del centro medico altro danno d'immagine ed infine il libro inchiesta sulle sette che pubblicizzava il negozio! Il giorno seguente avvisai senza mezzi termini gli organi sociali e di meditazione, comunicandogli con la stessa indifferenza che non avrei più partecipato a quella vita comunitaria. Che senso aveva proseguire un percorso nel quale la compagna, gli amici, i "fratelli" mi nascondevano avvenimenti che avrei dovuto conoscere? Da quel giorno ad oggi si sono avvicendati tanti eventi, la mia missione è divenuta col tempo sempre più chiara, spiegare attraverso la mia esperienza quei segnali che dovrebbero mettere in attenzione le persone quando si confrontano con realtà settarie come la comunità damanhur. Questo sito web è ciò che ho potuto fare.