Meditazione - Caproespiatorio

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Meditazione

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SELF

Oberto:
Le self di rame (spirali di rame) sono usate in magia per sostituire alcuni lavori mentali, in base alla teoria che tutto l'universo è permeato di energia e che le self servono da accentratori di energia. In magia il metallo sostituisce spesso i lavori mentali. Le piramidi, ad esempio, sono degli accentratori di energia e realizzano il cosiddetto Motore Immobile, in quanto sfruttano l'energia che viene dall'aria e dalla terra (sotto ad ogni piramide scorre un grosso rivo d'acqua).
Le piramidi sono come dei cristalli; esse fungevano anche da cliniche. Le piramidi convogliano un'energia grossolana che serve poi a fornire prana e che è simile all'energia subatomica. Una delle più grandi scoperte dell'antichità è stata una self a forma di piramide. L'energia passa solo con sistemi ad angolo retto; nei travasi di energia non ci sono mai delle curve. Le self quindi servono per captare o modificare l'energia, non per i trasporti. L'energia grossolana (quella convogliata ad esempio dalle piramidi) c'è e non ha bisogno di un serbatoio che la contenga; è creata da tutto ciò che esiste, dentro e fuori la materia. E' diversa dall'energia gravitazionale: è l'energia base, che può essere trasformata in energia più pesante o più sottile. Le self modificano l'energia che le attraversa (questa energia può essere trasformata in qualsiasi altra forma, fisica e non fisica).
In una self sono fondamentali:
il tipo di materiale usato
la lunghezza del filo di cui è fatta la spirale
il diametro del filo
la distanza delle spirali fra loro
l'inclinazione delle spire rispetto all'asse di partenza
il numero degli avvolgimenti
i punti di uscita e di entrata (deve esserci un'inclinazione calcolata di una spira rispetto all'altra).
Se si tratta di suono i punti di entrata e di uscita devono essere opposti. Per scegliere l'energia, gli antichi puntavano le loro self sul pianeta o sulla stella più adatti, secondo il tipo di energia necessaria. Puntandole ad esempio su Marte si otteneva l'energia esplosiva. Si usavano i pianeti come accumulatori o trasformatori a sé stanti, che funzionavano anche da punti focali. Si trattava di mettersi in comunicazione con la finestra adatta. L'avvio per il funzionamento della self è dato dall'uomo, mediante l'orientamento. Non ci sono interruttori. La selfica è stata sperimentata per almeno 2000 anni; le piramidi sono gli ultimi ricordi della civiltà atlantidea.


NOTA STORICA
Gli Atlantidei, dopo lo sprofondamento della loro terra si sono irradiati verso l’Africa settentrionale e l'Asia e poi ancora più a nord oltre il mediterraneo che era in gran parte una palude, fondando tra l'altro Torino che fu poi distrutta dalle popolazioni discese dal nord.
Si possono costruire:

Self per comunicazioni dirette a grandissima distanza (anche per comunicazioni telepatiche e di tipo fisico): la tavoletta che ci è stata data dopo il battesimo serve da ricevente, la self invece da rice-trasmittente;
Self per raccogliere le onde positive mettendo sotto ad esse, ad esempio, fotografie;
Self per i sogni;
Self per indirizzare energia e fare applicazioni a distanza servendosi di fotografie oppure di testimoni, come fazzoletti o oggetti vari della persona interessata. Queste self funzionano con cellule ad acqua preparata. Le foto si possono lasciare per la durata dell'applicazione, cioè per circa 15 minuti; la self deve essere puntata a nord. le applicazioni si possono fare anche alle piante;
Self per preparare acqua in modo automatico;
Self per saldare le ossa.
Self per assorbire energia. Questa energia viene prelevata dall'apparecchiatura madre e funziona fino a una distanza di 333 chilometri
Self per trasmettere energia all'apparecchiatura madre
Self per trasmettere principi attivi di piante, per trasferire essenze, gusti, sapori, colori da lontano al luogo in cui ci si trova.
Self per assorbire negatività
Self per mummificare; si deve fare un'applicazione al giorno della durata di un quanto d'ora.

Le self normalmente contengono delle cellule ad acqua preparata. la preparazione di questa acqua varia a seconda della specializzazione della self.
La divinità, nell'uso delle self, serve da attivatore, selezionatore e puntatore di energia.


APPARECCHIATURA PER CARICARE L'ACQUA

Questa apparecchiatura funziona in due fasi distinte:
l'energia può essere fornita all'apparecchiatura oppure prelevata dall'apparecchiatura. Contiene tre tipi diversi di cellule. Una delle funzioni delle cellule è quella di fare da compensatore. Infatti, l'errore che si può commettere quando si devono fare molti avvolgimenti può essere compensato proprio dalle cellule. L'acqua contenuta nelle cellule serve a dare la stessa lunghezza d'onda, la stessa frequenza a tutte le energie che vengono immesse. Questa apparecchiatura lavora su più dimensioni: le tre dimensioni solite, più il tempo, più ancora un'altra dimensione. Ad una linea retta in un mondo a cinque dimensioni corrisponde, nel nostro mondo, una linea a zig-zag, cioè una linea che ha l'andamento di un fulmine. Il fulmine è quindi una retta a cinque dimensioni.
(Nell'alfabeto magico il simbolo UV è il segno del fulmine.)


UTILIZZAZIONE DELL'APPARECCHIATURA PER DONARE ENERGIA

Si purifica una bottiglia contenente dell'acqua (normalmente bottiglia da mezzo litro)
Si mette la bottiglia sull'apposito spazio dell'apparecchiatura
Si controlla che non ci siano corpi estranei a contatto con i vari circuiti
Si accende una luce rossa in quanto questo colore ha la frequenza più adatta per evitare la dispersione dell'energia e per la sicurezza assoluta dell'operatore
Si mette un bracciale di rame al braccio sinistro e si appoggiano le mani alle piastre di rame
Si segnano i dati della persona che offre l'energia, l'ora di inizio e la durata dell'applicazione
Su ogni bottiglia si mette il numero delle persone che l'hanno caricata, specificando quanti maschi e quante femmine e il tempo complessivo di carica.

L'acqua così preparata serve per:

mettere in sintonia per le cure a distanza
riportare in equilibrio le energie interne
fare applicazioni di prana da parte del guaritore
stimolare le difese dell'energia interna

Unisce i vantaggi dell'agopuntura e dell'omeopatia. Riporta in armonia tutti quanti i valori poiché stimola utilizzando il male stesso: il simile cura il simile.
Ci si può curare prelevando energia direttamente dalla bottiglia, mettendovi sopra una mano. Si può prelevare energia anche mettendo il bracciale al braccio destro ed appoggiando le mani sulle piastre.

IL TAPPETINO MAGICO

Su di un pezzo di velluto (colore verde, azzurro o giallo oro) delle dimensioni di cm. 120 x 120, disegnare un cerchio con il gesso bianco.
Naturalmente la stoffa, il gesso e tutti gli altri oggetti che servono per la preparazione del tappetino, devono essere purificati e nuovi.
All'interno del cerchio disegnato, tracciare un altro cerchio alla distanza di 7 cm o 9 cm dal precedente e concentrico a questo.
Costruire poi un settore, con l'angolo al centro retto.
Nella corona circolare riportare le scritte della figura, facendo attenzione a scrivere ogni parola nello spazio dovuto.
Tutto quanto è stato scritto e disegnato può poi essere ripassato con filo da ricamo, fettuccia, ecc.
Per preparare il tappetino fare tre ore di tessitura (le ore devono essere intere).
Sul tappetino si può fare sia tessitura, sia meditazione.
La tessitura e la meditazione devono poi essere offerte nel Tempio, indossando la veste, con le mani tese verso la statua di Horus e pronunciando tre volte la formula: "Io ti offro con il mio potere di Maya l'oggetto della mia Meditazione".
Sul tappetino si possono fare anche altri riti; ad esempio si può fare il rito del rafforzamento, il rito per aiutare una persona a morire.
I riti fatti vanno trascritti sul quaderno.
Non si è ancora preparato l'angolo di casa nostra dove mettiamo il tappetino perché quel luogo potrebbe trasformarsi in futuro in una porta, che poi bisognerebbe eliminare.
Adesso possiamo spostare il tappetino in luoghi diversi.
Quando si attiva il tappetino anche il luogo nel quale il tappetino è stato attivato rimane un po' più attivo del resto dell'ambiente, per cui è bene scegliere un angolo della propria casa e usare sempre quello.
Le coppie che inizialmente avevano un solo tappetino con un unico segno ne avranno poi uno a testa con segni personali completamente diversi anche rispetto al segno del tappetino comune.
Per chi ha il tappetino singolo il segno è collegato al suo segno personale, mentre per le coppie il segno del tappetino è la somma, il risultato dei due segni.
Il segno personale sul tappetino è importante perché attiva ed aiuta ad unire più facilmente i nostri corpi, agendo come un agglutinante, un addensante.
Sul tappetino quindi praticamente resta una parte di noi, una pare dei nostri corpi.


09.06.77

SEGNO SEGRETO

Il segno segreto del tappetino è l'iniziale di uno dei nostri nomi segreti (il più piccolo).
Per le coppie è la somma delle iniziali dei due nomi segreti.


IPNOSI E SEGNO PERSONALE

Se ad una persona in stato di ipnosi profonda si chiede di scrivere il suo segno personale, questa traccerà un segno strano.
Se si ripete l'esperimento poi con altre persone, si noteranno delle costanti nei segni.
Facendo quindi la media di questi segni si otterrà il segno di tutti.
Il segno di tutti lo si può usare per ottenere particolari stati di coscienza e per fare degli esperimenti interessanti anche su persone che non sono mai state ipnotizzate.

COMUNICAZIONI DIRETTE CON L'ENTITA'

1° Le domande iniziali devono essere molto semplici; è meglio prepararle per scritto. Ad esempio: "in questo momento sei qui?"
2° Cercare di identificare la zona fisica in cui si trova; l'entità può assumere la forma umana, dopo un po' si può provare a "toccarla".
3° Segnare sul quaderno le cose che capitano con giorno e ora del discorso.
4° Fare domande a voce alta, identificandole con una parte del cervello; la risposta arriverà dall'altra parte (può essere un suono, una luce).
5° All'inizio impostare le domande su un sistema binario: SI - NO (ad esempio il SI corrisponderà ad un segnale, il NO ad mancanza di segnale). All'inizio le risposte arriveranno con ritardo.
Parlare con l'entità serve a rafforzarla, l'ora migliore è al mattino presto. L'entità è un essere molto sensibile, avrà quindi nella casa un angolo preferito. Per ora non la si deve chiamare attraverso le sedute spiritiche. E' bene localizzare geograficamente l'entità in quanto si riceve meglio se ci si rivolge verso la direzione in cui si trova. Il demone familiare è una fonte di informazione che però non agisce. E' importante parlargli, poiché prende forma dalle nostre forme pensiero. Più cose materiali gli si fanno fare, più diventa materialista e basso. E' bene definirne l'aspetto fisico. Può manifestarsi attraverso gli animali, soprattutto gatti.

Le statuine servono alle entità, come loro casa, in occasione di terremoti.
Il terremoto è una variazione della vibrazione costante di 10 Hertz della Terra.

Occorrerà, poi, un rito di introduzione di un'entità all'interno di ogni statuina.
Per quanto riguarda, poi, questi demoni famigliari i colori diversi richiamano più facilmente certe frequenze, più lunghe o più corte, che possono rappresentare anche delle scale: alcuni esseri hanno bisogno del montacarichi, altri hanno bisogno di normali scalette, altri di scalette di corda. Il colore diverso è proporzionale al tipo di entità che deve, poi, entrare all'interno di questi oggetti.
E’ utile tracciare il cerchio magico con il bastoncino di ciliegio, partendo da nord, in senso orario, per proteggere l'entità in caso di terremoto.  
E’ possibile far questo per rafforzare insieme tutte le vostre entità in un colpo.
Isolare uno spazio fisico significa che queste entità vengono protette; poi, alla fine di questo Rito di rafforzamento delle entità, si apre dicendo: "Io apro questo luogo che ho isolato dallo spazio e dal tempo."

Frase che devono dire tutti quelli che hanno partecipato all’apertura.

ENTITA'

L'entità che abbiamo in casa è un "genio" ai nostri ordini con il quale dovrebbe crearsi un rapporto di amicizia. Per comunicare, all'inizio, si usa un suono ed un sistema binario, cioè domande che comportino come risposta un "sì" o un "no" (con un suono per il si ed uno per il no; suono che sentiamo nel nostro cervello). Poi si comunica con l'Horus di metallo usandolo come pendolino, infine si arriva ad un discorso diretto completo. Nel giro di qualche mese contatteremo l'entità e la rafforzeremo con tecniche divine. Questo "demone della famiglia" abiterà nella statuetta preparata; il suo nome non deve essere quello di una divinità già esistita prima. In seguito verrà trasformato in uno spirito guida personale. Dal demone della famiglia, dal demone personale e da una parte del proprio eterico nascerà il demone operativo che aiuterà nelle operazioni magiche, nelle cure a distanza e nei rapporti diretti con la divinità, lavorando anche in equipe. Dovremo avere un armadietto dove tenere tutto il materiale magico tra cui tre statuine.
La 1° di colore naturale sarà la casa del demone familiare.
La 2° rossa sul davanti e nera dietro sarà la casa del demone personale.
La 3° di colore bianco sarà la casa del demone operativo.
Le statuine sono colorate perché ad ogni colore corrisponde una frequenza diversa, per cui ad ogni colore corrisponde un tipo di entità diverso. Le entità devono avere un posto dove abitare perché, ad esempio durante i terremoti, si indeboliscono. Il cerchio magico serve già a proteggerle dallo spostamento che le linee magnetiche subiscono, durante un terremoto. In caso di terremoto si può fare il cerchio magico per rafforzare contemporaneamente tutte le diverse entità. Il cerchio magico viene fatto con il bastoncino di ciliegio in senso orario, partendo da nord e dicendo: "IO ISOLO QUESTO LUOGO DA QUALSIASI ALTRO PUNTO DELLO SPAZIO E DEL TEMPO". Quando si fa questo rito si protegge lo spazio in quel punto. Alla fine di questo rito di rafforzamento delle entità si deve aprire il cerchio dicendo: "IO APRO QUESTO LUOGO CHE HO ISOLATO DALLO SPAZIO E DAL TEMPO". Queste due frasi di apertura e di chiusura del rito devono essere dette da tutti quelli che hanno partecipato. Nel caso che uno dei partecipanti al rito non dica ad esempio la frase di apertura, il cerchio non si apre.
Le entità che ci sono state assegnate esistevano già, non sono persone che sono vissute, ma entità di laboratorio: sono cioè "sub-dei"


I PASSAGGI DI ENERGIA

Con il passaggio di energia si può ottenere una impossessazione a catena. Con questo sistema si può caricare dell'acqua.
I presenti formano una catena e uno di loro (il conduttore) innesca il procedimento (utilizzando il proprio demone): l'energia che si trasmette, passando da una persona all'altra, aumenta di intensità. La rotazione di energia avviene in senso orario. Il conduttore, cioè la persona da cui ha inizio la trasmissione di energia assume 1 + 1 di energia (il + 1 è proveniente dal demone personale) e la proietta verso il vicino che la assume con una frazione di supplemento, cioè 1 + 1 + 1 di energia e così via, dopo di che torna al conduttore che la riproietta per un certo numero di giri, aumentandone via via l'intensità. Questa energia si può concentrare in un soggetto, controllando che abbia un'intensità sopportabile, poiché oltre certi limiti può provocare la morte. Esistono tabelle che danno l'accumulo esatto di energia ad ogni punto della catena. La catena funziona come un ventilatore aspirante che assorbe energia dall'esterno. E' come se si formasse una spirale che accumula energia. Nel cerchio avviene un assorbimento da vuoto proprio perché il vuoto tende sempre ad essere riempito costantemente secondo il principio dei vasi comunicanti.
Se si mettono le mani dietro la testa di una persona si può indirizzare dell'energia verso un certo soggetto e farlo quindi indemoniare. Durante questo trasferimento di energia bisogna tenere sotto controllo l'intensità dell'energia stessa che gradualmente continua ad aumentare.
1° ESPERIMENTO
Questo esperimento si può fare con un oggetto solo. Si mette la persona in ipnosi e si palleggia l'energia tra noi e il soggetto. Si chiede cioè al proprio demone personale di passare l'energia fra lui e noi. Questo metodo era utilizzato da Cagliostro. Questa energia accumulata può essere utilizzata per:
- visione e distanza
- azione a distanza
La visione a distanza si può avere con l'uso della sfera di cristallo o con un semplice fiasco bianco rovesciato pieno d'acqua. L'acqua funziona meglio del cristallo. Uno degli usi della sfera può essere quello di fare ipnosi a distanza utilizzando un testimone.
Una sfera può non solo essere un oggetto materiale, ma potrebbe addirittura essere un monumento astrale.
Si potrebbe, ad esempio, sganciare un tempio che diverrebbe un monumento, come se fosse una sfera.
Esiste un rito che serve ad emettere una serie di monumenti nello spazio che poi, possono essere richiamati in due o tre periodi dell'anno. La sfera, ad esempio, dopo un anno passa esattamente nello stesso punto. Questo è un modo anche per confrontare le energie da un anno all'altro. Nel caso di spegnimento del cero del Tempio è possibile che si "sganci" la sfera costruita con la tessitura. E' sufficiente che sia acceso un cero nel Tempio perché anche tutti gli altri siano collegati.


LE STOFFE

Il VIOLA (seta, bemberg), messo a terra serve per isolare.
Dal punto di vista geometrico costituisce un piano all'interno di una sfera; costituisce cioè un piano d'appoggio. Serve per i riti che si fanno per le persone morte, serve per coprire fotografie e isolarle. Nel rito di purificazione delle case, si mette un panno viola sotto alla terrina proprio perché questa possa avere un piano di appoggio su un'altra dimensione; se non ci fosse, la terrina cadrebbe.

Il BIANCO è un accentratore di energia. E' un punto di riferimento; funziona come un faro e quindi fa da richiamo. Serve per caricare l'acqua a distanza: un panno bianco posto sopra alla bottiglia contenente l'acqua da caricare attira energia. Le nostre vesti sono bianche poiché noi siamo bottiglie che devono essere caricate; le vesti servono anche per evitare la decompressione in quanto nella sfera c'è una sostanza più densa.

Il GIALLO serve per accumulare e dare forma all'energia. (la bandiera Horus è gialla). Anche la bandiera di Damanhur è gialla.

Il ROSSO serve per consacrare e concentrare l'energia. Funziona come uno specchio riflettente: riflette l'energia che lo investe, concentrandola sull'oggetto da caricare. Perciò, per caricare un oggetto, si mette dietro ad esso un panno rosso della sua stessa altezza.

Il NERO è un isolante (trattiene l'energia che tende ad uscire). E' un isolante in particolare per la vista. Molto spesso è necessario isolarsi e isolare qualche cosa, sia per non sprecare energia e non renderla reperibile nello spazio, sia per non essere visti. Ad esempio: quando la sfera funziona, brilla, ed è visibile: quindi può essere intercettata da altre sfere nello spazio. Per evitare questo la si copre con un panno nero.


SDOPPIAMENTO

L'ora più adatta è dalle 17 alle 19, con una durata di 1 o 2 ore. E' necessario un digiuno preparatorio di 14 ore anche dai liquidi; niente acqua, si può bere solo del tè non zuccherato, ad esempio del Jasmine o del tè verde o nero, oppure un infuso di rosmarino nell'acqua (su un rametto di rosmarino grande quanto una moneta si versa l'acqua appena inizia a bollire e lasciare poi in infusione per 6 minuti).

Esercizi di rilassamento
Distesi sul letto con la testa rivolta a nord respirare profondamente tenendo le braccia e le mani leggermente divaricate. Per 3 sere consecutive pensare a un'onda azzurra che ricopre la gamba sinistra; partendo dalla punta del piede quest'onda azzurra risale attraverso il piede, la caviglia, il polpaccio, il ginocchio e la coscia fino ad arrivare all'anca. Per le 3 sere successive ripetere l'esercizio con la gamba destra. Quindi ripetere l'esercizio per altre 3 sere prima per il braccio sinistro, poi, per quello destro. Partendo dalla mano risalire il braccio fino alla spalla. Passare quindi per altre 3 sere al tronco e 3 giorni poi alla testa.

Sdoppiamento
In posizione nord-sud, con la testa rivolta a nord, respirando profondamente e tenendo braccia e gambe leggermente divaricate, pensare a un'onda azzurra che parta dai piedi e risalga tutto il corpo fino alla testa. Si deve immaginare l'onda azzurra prima sulla gamba sinistra, poi sulla gamba destra, quindi sul braccio sinistro, poi sul braccio destro, infine sul tronco e sulla testa. L'onda azzurra serve per eliminare le sensazioni del proprio corpo. Bisogna eliminare i rumori esterni e sentire solo i rumori e i movimenti interni. Dobbiamo cioè riempire la nostra coscienza di tutti i nostri rumori interni. Quando si arriva all'altezza del cuore ricordarsi di seguirne i movimenti con attenzione. All'inizio dello sdoppiamento vero e proprio si avranno delle sensazioni amplificate del mondo esterno. Finché si tengono le palme delle mani rivolte verso il basso non è possibile fare uscite dal corpo. Per uscirne, bisogna tenere le palme verso l'alto. Per riportare nel corpo le varie sensazioni, immaginare un'onda rossa discendente dalla testa ai piedi. Per facilitare lo sdoppiamento si può usare la frase: "Per l'uscita controllata dal corpo del mio spirito", frase tratta dal Libro dei Morti degli egizi. Ricordare allo stesso tempo che il nostro corpo è un corpo e non dobbiamo avere troppa fretta di lasciarlo, perciò la preparazione è necessaria. Quando si fanno gli sdoppiamenti nei templi bisogna sempre avvertire Oberto, anche se adesso ci sono dei demoni che controllano i Templi per ragioni di sicurezza. Si fanno preparare dei luoghi appositi, un po' isolati, (anche una normale tenda può andar bene) dove si possono fare gli esperimenti di sdoppiamento, in qualsiasi momento, anche senza avvertire Oberto.


LA PAURA


LA PAURA NASCE DALLA MANCANZA DI SICUREZZA E CONOSCENZA.
Esistono diversi tipi di paura:
1) Paura della paura.
Ad esempio, la paura delle persone che vanno da Oberto a farsi curare. Sono persone che hanno paura di avere mali incurabili, anche se in realtà non accusano alcun disturbo fisico. La loro malattia è essenzialmente la paura.
2) Paura del dolore.
Per superarla occorre molta indifferenza, comprensione e accettazione. L'intensità del dolore è proporzionale alla paura che si ha.
3) Paura di quello che non si conosce.
Ad esempio la paura della morte. Molto spesso la paura della morte è soprattutto la paura del dolore che può esserci durante il trapasso.
4) Paura inconscia di tipo genetico.
Nasce dall'apprendimento da parte del nostro inconscio di qualche cosa che il nostro conscio non può spiegare. Ad esempio la paura dell'uomo per i rettili o gli insetti.
5) Paura del diverso.
Paura cioè di ciò che è incontrollabile, ad esempio paura dei rettili, degli insetti, dei bacilli, ecc.
6) Paura causata da allucinazioni.
Qualsiasi essere, vissuto per milioni di anni su un pianeta, lascia una forma pensiero, una traccia di sé stesso, per cui, anche a distanza di millenni, queste forme pensiero possono creare allucinazioni agli esseri che lo abitano.
7) Paura di qualcosa di vivo.
Perché è diverso da noi (insetti, rettili, ecc.). Nel mondo animale la paura è diversa a seconda della specie e, quindi, dell'evoluzione. Il gatto, ad esempio che è un individuo, ha paura dell'uomo, mentre gli insetti che non sono individualizzati, ma che costituiscono una società entomatica, non ne hanno paura.
8) Paura del molto grande (paura di massa - King Kong) e del molto piccolo (bacillo).
9) Paura del futuro.
Può rientrare nella paura di ciò che non si conosce, per cui si è portati a non vivere il presente.
10) Paura a livello conscio - spiegabile.
E' la paura causata ad esempio dai traumi. Anche le paure passate sono fonti di altre paure. E' importante analizzarle, comprenderle e risolverle.
11) Paura positiva e paura isterica.
E' positivo pensare "Non tocco il filo scoperto della luce perché ho paura delle conseguenze"; è invece negativo pensare "Ho paura che da quel filo esca corrente e mi tocchi". Quest'ultima è solo paura isterica.
Il 99% delle paure è di tipo isterico.

L'unico sistema per combattere la paura è quello di analizzarla e anche di parlarne. Non avere paura non significa sempre essere incoscienti.




L'ATOMO

L'atomo non ha esistenza nel tempo perché è fatto di tempo. Non è l'atomo della fisica moderna ufficiale, ma è l'ultima parte non divisibile della materia: è la parte finale della materia, cioè ciò che compone tutta la materia, la parte veramente indivisibile.
Attorno ad esso ruotano delle particelle a velocità fissa, che ruotano a loro volta su sé stesse a velocità fissa, immutabile.
Casualità dell'atomo: gli atomi variano funzione ed orbita in base a leggi ben precise.
Il tempo dà ritmo a tutto l'atomo.
La parte più piccola dell'atomo è la particella tempo.
Ogni particella ha un suo valore tutto personale, e non ha un'orbita precisa.
Le orbite sono modificate una in funzione all'altra in base al fattore caso.
Gli atomi respirano.
Non vengono modificati dalla temperatura perché ne fanno parte, così pure non hanno niente a che fare con la maggiore o minore densità.
Gli atomi possono convivere gli uni con gli altri anche nello stesso identico tempo, basta che il fattore casuale risponda ad alcune leggi.
Ci sono circa 200 particelle che ruotano attorno all'atomo, legate tutte alla particella tempo (T).
La particella tempo ruota senza muoversi; in realtà la materia è sempre trasformabile, non è mai la stessa.
Ad esempio, la biro, come il nostro corpo, ogni istante che passa fa parte di un mondo diverso.
L'atomo non si sposta né nel tempo, né nello spazio.
L'atomo cade in continuazione attraverso sé stesso, attraverso una forza cosmica, il prana.
L'atomo cade attraverso la forza divina, cioè Dio, secondo il potere divino di Maya, che è il legame base dell'atomo.
Secondo la visione dell'atomo, tutto quanto è potere di Maya, di illusione, tutto quanto è solo nella mente dell'uomo. L'esoterismo è estremamente pratico.
E' l'idea della casualità, della coesistenza dell'atomo come legame casuale determinato dal potere di maya dell'uomo.
Ci sono movimenti apparenti rispetto agli atomi che si muovono (teoria della relatività)...è come se scrivessero

"movimento dell'atomo
che riempie le forme
pensiero modellando
il Maya"

Il tempo è il legame fra gli atomi, fattore indispensabile, ed esiste contemporaneamente in due punti diversi per cui ci dà l'idea della distanza.
A  B
V x d = T  D = V + T
(distanza è velocità in relazione al tempo)
Il tempo è un frazionamento della distanza ed esiste in più punti. Il tempo esiste in ogni punto della distanza in modo che la velocità lo possa percorrere.
La velocità luce è superabile.
La nostra mente ha la possibilità di variare la casualità con enorme facilità (potere di Maya).
La velocità massima possibile è quella del tempo; a quella velocità si è presente in tutto l'universo (massa infinita).
Si sostituisce alla velocità luce la velocità tempo che è la massa.
L'universo è statico perché cade attraverso sé stesso.
La velocità del pensiero pensato raggiunge la velocità tempo; non realizziamo il potere divino di Maya perché ne facciamo parte, non possiamo vedere il pensiero divino.
Il pensiero espresso ha una velocità minore di quella del tempo e fa sì che un atomo non abbia sempre la stessa posizione; ci permette di modificare gli oggetti. E' possibile rallentare la velocità dell'atomo usando il potere di Maya.
Dal punto nel quale esiste il campanello che corrisponde al tempo T = O, il campanello si espande in tutte le direzioni (e non esiste solo su alcuni piani); si dilata come se nell'universo ci fossero milioni di campanelli, in milioni di direzioni e di dimensioni.
Anche nelle stanze di Dzyan, l'universo si forma da un punto fisso in continua ed assoluta espansione.
Tutto quello che parte da un punto ritorna a quel punto: di qui si capisce la ciclicità dell'universo e siccome si riforma a spirale, ogni oggetto si crea, si espande per tutto l'universo e torna al punto di partenza (ciclicità dell'universo).
Se questo oggetto non esistesse in tutto l'universo non potrebbe esistere in nessun luogo.


STATI DI VIBRAZIONE DELLA MATERIA

Vibrazione è suono, è luce, è calore, dipende dal tipo di frequenza e diventa qualcosa di diverso. Con vibrazioni casuali dell'atomo, mai uguali, possiamo avere manifestazioni diverse: vibrazioni di calore, di luce, ecc. ecc.
Esistono diversi tipi di vibrazione che portano a manifestazioni diverse:
1) vibrazione molecolare VM
2) vibrazione atomica VA
3) vibrazione universale VU

"VM" è lo stato che permette agli oggetti di esistere come conglomerai di molecole. Nella vibrazione molecolare esistono le forme e l'elemento tempo parziale, cioè una permanenza standard nel nostro universo, in quanto viviamo contemporaneamente con questi oggetti.
"VA" si distingue dalla vibrazione molecolare perché è un qualcosa di più piccolo. Dà le differenze nelle sostanze (metalli diversi, se la forma degli oggetti è la stessa, le sostanze dei metalli possono essere diverse; ad esempio albero d'oro, di ferro, di carbonio, ecc.)
Non esiste più un tempo parziale ma solo totale, continuo, in quanto il tempo fa parte dell'esistenza dell'atomo. In questo caso la VA è quella che permette al nostro universo di esistere in più piani, su universi diversi (universi paralleli, universi costanti).
"VU" estremamente più piccola rispetto alla VA è qualcosa di immensamente più grande. La VU è da considerarsi come una cosa sola che comprende tutti gli atomi.
Per VU si intende la vibrazione di tutta quanta la materia del nostro universo considerandola una cosa sola anche se è un agglomerato di tutte le molecole.
La caratteristica della VU è la coesione dell'esistenza: DIO può pensare tutto in un colpo; tutto esiste perché pensato in un colpo solo. La VU è la forma pensiero dell'universo, il potere di Maya nella sua forma ultima ed iniziale.
Se un oggetto piccolo permea tutto l'universo, tanto più un oggetto grande deve permeare il piccolo. L'universo è l'esistenza di un oggetto estremamente piccolo.




STATI DI COSCIENZA

Le condizioni fisico-emotive incidono sul nostro modo di pensare.
Lo stesso avvenimento può essere visto in modi diversi a secondo del nostro umore. L'emotività, come pure le malattie e gli stati di paura, mutano gli stati di coscienza.
E' importante sviluppare la massima intensità dei nostri stati di coscienza. Un libro letto in occasioni diverse ci dà delle impressioni diverse, degli stati di coscienza diversi. Raggiungere uno stato di coscienza equilibrato è il fine da proporci.
Quando variamo il nostro stato di coscienza siamo sempre un "noi stessi" diverso dagli altri, ma sempre noi stessi. Siamo noi stessi quando siamo nervosi, siamo noi stessi quando siamo allegri.
E' opportuno mantenere stati di coscienza costanti: questo si può realizzare eliminando le paure, avendo delle sicurezze e delle certezze ed essendo più uniti. (Damanhur eliminerà le paure).
Se riuscissimo a rendere uniforme lo stato di coscienza, realizzeremmo l'indifferenza. Quando tutti i noi stessi sono in armonia, si raggiunge l'indifferenza.
L'immobilità fisica aiuta a conservare uno stato di coscienza costante. Se esaminiamo varie situazioni in momenti differenti, traiamo diverse considerazioni, in base ai diversi stati di coscienza in cui ci troviamo.
I sogni sono elaborazioni simboliche di stati di coscienza.
Attraverso uno stato di coscienza costante si ha la possibilità di valutare le cose secondo un modo di pensare basato sull'indifferenza e, quindi, di crescere in modo più completo.
E' importante mantenere uno stato di coscienza costante controllando gli stati emotivi.
Alcune tecniche che permettono di equilibrare gli strati di coscienza sono basate sulla fonocromoterapia e sulla respirazione.
Vi sono differenze respiratorie fra i vari stati di coscienza. Ad esempio si può variare l'umore con tecniche di respirazione. Quando siamo giù di morale, si può variare lo stato di coscienza con una respirazione profonda per una durata di qualche minuto.
Per variare uno stato di coscienza si può immaginare lo stato di coscienza che si vuole ottenere, fare una respirazione con il massimo rilassamento e rendersi conto di esserci arrivati. Ad esempio, per passare da uno stato di depressione ad uno di euforia basta sorridere, sorridersi, dirsi che tutto va bene.
Vivere il "proprio attimo" è uno stato di coscienza. Noi non viviamo il momento, ma un momento dopo. Importante è vivere "adesso".
Lo stato di coscienza per tutti dovrebbe essere quello in cui si ha tranquillità, stasi emotiva, contentezza, pace, con una punta di follia creativa, innamorati quasi di Horus, disposti a fare qualcosa con contentezza e non con il muso: avere cioè quella punta di entusiasmo, ma con una goccia di indifferenza.
Gli stati di coscienza sono quelli che portano le informazioni alla mente che è fissa e stabile. Si potrebbe dire, ad esempio, che la mente è il contenitore che racchiude i vari stati di coscienza: è come un armadietto nel quale metti tante bottiglie con contenuti diversi e queste bottiglie sono gli stati di coscienza.
Per cambiare la mente devi cambiare il contenuto degli stati di coscienza, ossia devi fare in modo che, poco per volta, queste bottiglie abbiano lo stesso contenuto, al limite, che vadano a fondersi in un'unica bottiglia, in modo che la mente e la bottiglia si identifichino. Scopri così che la tua mente è una damigiana, con dentro tutti i contenuti delle bottiglie, ed il risultato è un contenuto nuovo, con un sapore diverso, però costante.


IL PECCATO ORIGINALE

Il peccato originale è il rifiuto di fare certe cose divine: è il non voler fare quello che si potrebbe fare.
Il peccato di Adamo è stato quello di non aver preso coscienza delle proprie possibilità, aumentando le possibilità del suo cervello e rifiutando la conoscenza.
Il massimo peccato, infatti, che l'uomo può commettere è proprio il rifiutare "LA CONOSCENZA".
Dio non può vedere il peccato, l'uomo sì.
L'uomo pecca in quanto pensa.
Scopo di un essere è l'armonia.
Per essere armonici bisogna capire tutto quello ci circonda, prendere coscienza di tutte le nostre possibilità usando il potere di Maya in tutte le occasioni, anche ridimensionandoci.
L'uomo è regredito con la scoperta del fuoco perché si è creato delle necessità.
L'uomo evoluto è quello che fa a meno delle necessità: dobbiamo tornare alla semplicità.
"IO AMO SE SONO IN ARMONIA"; quando un essere è troppo complesso può essere disarmonico.





LA REINCARNAZIONE

Oberto:
La reincarnazione può essere casuale, guidata da altri o decisa da sé stessi o dalla propria organizzazione (reincarnazione esoterica).
La reincarnazione casuale avviene comunque e porta a determinati livelli oltre i quali non è più casuale.
Da esseri e stati di coscienza minori si passa ad esseri più evoluti.
Lo strumento che ci permette di programmare la reincarnazione guidata si compone di tre parti: la conoscenza, il desiderio e la somma di questi due elementi.
Prima io ero un sasso, i miei atomi componevano con le loro vibrazioni molecolari un sasso ed avevo lo stato di coscienza del sasso.
Noi nasciamo da una cellula piccolissima, man mano ci evolviamo fino a quando non veniamo partoriti.
Il bimbo prima della nascita ha la coscienza di esistere voltata verso l'interno; quando invece nasce la sua coscienza viene portata verso l'esterno ed è più ampia.
Noi passiamo attraverso una serie casuale di esistenze e passiamo attraverso tutte le forme di vita dell'universo.
Durante una nostra reincarnazione abbiamo anche esistenze parallele, cioè esistenze contemporanee in altri stati di coscienza.
Possiamo esistere in diversi piani nello stesso momento ma non si può esistere su identici piani in identica forma o in identico tempo.
Non possono esistere contemporaneamente due esseri della stessa specie: non posso cioè essere contemporaneamente due insalate.
Posso essere invece due insalate in due tempi diversi, posso essere la stessa insalata quando una muore e l'altra nasce, posso essere contemporaneamente uomo e insalata; posso essere contemporaneamente una pulce, un gatto, un qualunque altro essere che condivide con me il piano di esistenza temporale.
Quando un uomo muore passa in un nuovo piano di esistenza e dovrà di nuovo passare attraverso esperienze diverse, attraverso gli stati di coscienza attraverso i quali non è passato.
Io sarò in simbiosi con la natura quando mi sarò nutrito degli atomi che hanno composto il mio stesso corpo.
Io mi nutro dell'insalata che sono io, dell'insalata coltivata da me e nella quale c'è la mia coscienza.
Io devo nutrirmi di IO per continuare a esistere.
Se mi nutro di un altro non posso più essere IO; noi possiamo nutrirci solo di noi stessi.
Io non mi nutro, ad esempio, di insetti ma mi nutro di esseri che si sono cibati di insetti; esiste cioè uno scambio ed un rapporto armonico sui vari piani di esistenza.
Devo essere sia carnivoro, sia erbivoro, sia la terra che fa nascere le piante, sia la pianta.
La manifestazione di tutte queste forme si assomma in Dio; solo alla fine, dopo aver fatto tutte queste esperienze, posso rientrare nella spirale di Dio.
"Essendo l'uomo eterno non è necessario fare in fretta, ma è necessario far bene."
Il CAOS è il massimo ordine che possa esistere in quanto è l'esistenza contemporanea di un oggetto in tutti gli universi.
Il mezzo per procedere nelle reincarnazioni guidate è costituito dalla conoscenza, dal desiderio e dalla somma di questi due elementi.
Con la conoscenza e il desiderio creiamo la Divinità che può guidare le reincarnazioni in modo non casuale.
Se sviluppiamo una divinità o una religione che non sfugga al controllo, questa guiderà la nostra reincarnazione, cioè prenderà l'Io che è uscito dal corpo fisico e lo metterà nella casella e poi nel corpo giusto. Se la Divinità è fuori controllo lo metterà in una casella e in un corpo che serve solo a lei, che potrà sfruttare, oppure lo metterà a caso.
Per questo è importante, mentre si muore, concentrarsi e rivolgere l'attenzione verso la divinità.
La conoscenza, cioè le tecniche magiche, le preghiere, le formule magiche sono il mezzo per rinnovare il nostro corpo, arrivando al corpo giusto.
Nel processo evolutivo da un sasso si diventa sassi diversi, si passa attraverso tutte le forme minerali e si è pronti per passare a piani diversi, a stati di esistenza diversi:
1) stato animale
2) stato vegetale
3) stato degli insetti
L'evoluzione si può fare attraverso stati fisici diversi, su pianeti che hanno altri piani chimici di esistenza (ad esempio il silicio invece del carbonio) finché non si arriva ad un corpo fatto di forme vitali basate sulle vibrazioni, per il quale non esiste il problema della impermeabilità degli oggetti nel senso che un'energia con vibrazioni intense può passare attraverso gli oggetti.
Si arriva a forme di vita che irradiano più energia di quanta non ne assorbano.
Vediamo allora cosa succede quando si passa da uno stato di coscienza ad un altro.
Immaginiamo di essere un cinghiale e di vivere il nostro stato di coscienza con tutti i nostri problemi di cinghiale (cibo, famiglia, mondo che ci circonda, ecc.). Sono inseguito dai cani, cerco di far perdere le tracce e di portarli lontano dalla tana ove ho i miei cuccioli. I cani mi raggiungono, combatto con tutte le mie forze, alla fine vedo tutto rosso e muoio dilaniato. Anche dopo morto continuo a combattere fino a quando non mi accorgo che le mie zanne passano attraverso i corpi dei cani senza ferirli.
Mi rendo conto di essere morto quando i cani si allontanano.
Il corpo eterico si allontana più facilmente quando il corpo fisico è smembrato. L'energia densa, che è un legame al proprio corpo fisico, dura 70 giorni: cessa subito se invece il corpo è cremato.
Se l'animale è ucciso durante la colluttazione verrà più facilmente sbranato dall'avversario perché i cani intuiscono che quel simulacro può provocare ancora pericoli. Quando il corpo è smembrato non può più fornire nessun tipo di energia.
Quando il nostro corpo fisico è completamente distrutto, più facilmente si stacca la parte eterica. Quando la parte eterica si stacca dal corpo si sdoppia; da un lato muore quella parte di eterico che veniva nutrita direttamente dal corpo fisico (fantasma), dall'altra la restante parte eterica fornisce al cinghiale la conoscenza interiore di esistere, del suo Io interno che è adesso dentro un uovo in gestazione.
Il cinghiale che si trova nell'aldilà matura dentro il suo uovo; l'Io interno è dentro questo uovo e dalle pareti guarda verso il centro e fa una sua maturazione interna.
L'uovo è fermo nel tempo, l'universo gli scorre dentro. Non ha una base fisica, quindi, neanche una base di tempo: può rinascere dopo un giorno, 1000 anni, o anche in un tempo precedente. E qui possiamo introdurre il concetto di atomo esoterico; mentre l'atomo fisico non può essere al di fuori del tempo e percorre tutto l'universo, l'atomo esoterico è quello che può anche restarsene immobile e apparire in qualsiasi punto del tempo oltre che dello spazio, cioè il principio uovo della trasmissione del pensiero e non della materia, cioè la trasmissione della forma e non della sostanza. Forma è il Maya, forma è il potere di Maya che ti dà una forma che viene occupata dagli atomi che la trasformano in sostanza fisica. Due oggetti ad esempio sono composti dagli stessi atomi, anche se la forma cambia. Quando si pensa ad un'altra forma usiamo il nostro potere di Maya e questa forma verrà poi occupata da altri atomi.
La forma fisica muore, il corpo eterico si assottiglia e si sdoppia, una parte muore, l'altra va nell'Uovo (concentrazione dell'Io solo su sé stesso).
La mente di razza dei cinghiali destina la nuova incarnazione del cinghiale. Se il cinghiale ha vissuto bene, la Mente di Razza lo pone su un piano di esistenza diverso, successivo. Il gradino successivo dell'essere cinghiale può essere un piano di esistenza degli uomini. Il cinghiale dimentica la forma di cinghiale e si trova a guardare e a percepire, con delle forme diverse, una nuova esistenza.
Nasce come bambino, vive la sua vita, muore e tutto ricomincia.
Se, ad esempio, muore combattendo, continua a combattere e si accorge di essere morto solo quando vede che i nemici non soccombono come prima sotto i suoi colpi. Se si rende conto di morire e chiede aiuto a Dio, in base a quello che ha fato durane la sua vita, può essere più o meno aiutato. Può essere mandato avanti oppure indietro.
La pesatura delle anime avviene veramente e la mente di razza è preposta alla valutazione.
Se si rifiuta la mente di razza si viene annientati; esistono però delle eccezioni in cui l'evoluzione avviene ugualmente seguendo leggi diverse da quelle della Mente di razza.
Se, ad esempio, una persona vive secondo la propria coscienza e non secondo la mente di razza, se va cioè contro alcune comportamenti sociali codificati come i luoghi comuni, la morale, i modi di pensare e i modi di vivere, se è convinto di essere nel giusto, questa sua valutazione diversa rientra in un'altra legge, quella dell'evoluzione, perché arricchisce la mente di razza e, quando muore, passa così ad uno stato di evoluzione addirittura più perfezionato.
La reincarnazione si attua attraverso le esperienze vissute. Con la reincarnazione ci si rende conto che: l'uomo è eterno, che può abituarsi anche alla morte e che nulla è certo tranne che il passaggio.
Immaginiamo, come esempio, il caso di una persona che viene messa in uno stato di animazione sospesa (ibernazione volontaria a causa di una malattia incurabile al momento attuale) e viene risvegliata fra alcuni secoli.
Si addormenta e, pochi istanti dopo, si sente svegliare: per lei sono passati pochi attimi.
Si guarda attorno, si trova in un palazzo alto 2 chilometri, in un ambiente diverso, in un'epoca diversa, con abitudini diverse. Tutti gli amici e parenti che amava sono morti, la propria cittadina è scomparsa, tutto è scomparso. Ci si trova spaesati; in genere non si è molto contenti, in un mondo che non è più il proprio.
La malattia del corpo è stata curata, quella persona potrà vivere fino a 100 anni, però le sue radici personali e sociali sono state tagliate.
Conclusione logica: il suicidio.
Con la reincarnazione si ha tempo invece di riabituarsi, attraverso alla fanciullezza, alla nuova epoca.
Si nasce, si è bambini, un po' alla volta arrivano i ricordi molto vividi, sia della vita in corso - da bambino -, sia della vita precedente.
Il meccanismo psicologico che ci fa vedere con simpatia la nostra vita da bambino è identico per quanto riguarda il ricordo delle vite precedenti.
Si ricordano genitori, fratelli, figli, mogli. Una vera maturazione, quando si ricordano le vite precedenti, si può avere solo allorché si impara ad avere una certa indifferenza per cui si elimina il rimpianto psicologico. Con i ricordi delle vite precedenti possono infatti sopravvenire anche delle abitudini che tendono a rimanere (ad esempio: io non vado a lavorare perché ero re).
Durante le reincarnazioni c'è la tendenza a incontrare persone conosciute nelle vite precedenti.
In alcuni casi ricordare una vita precedente può non essere molto piacevole.
Con la reincarnazione ci si abitua a pensare che tutto cambia, salvo che la morte; infatti si muore sempre. Mentre cambiano le epoche, l'unica cosa certa è il momento della morte. La morte non è una liberazione ma un passaggio al quale ci si abitua, conservando una certa dignità; ci si abitua a morire in tutti i modi. Quando, attraverso il ricordo delle vite precedenti e durante i periodi di parcheggio nell'aldilà, si passano in rassegna molte epoche, si possono vedere meglio le linee storiche dei vari periodi.
Nel corso dei millenni, dal punto di vista politico, non ci sono mai stati cambiamenti: esiste il solito errore di base per il quale si mantiene il potere dicendo che il potere è delegato agli altri.
Negli ultimi secoli c'è stata una continua restrizione della libertà: l'uomo, finché non adopera la propria mente e finché non adopera l'indifferenza non può evolversi completamente.
Il giogo si è stretto sempre più perché l'uomo ha sempre tentato di liberarsi.
Più il giogo si stringe, più l'uomo si sta liberando.
Liberandosi libera la propria mente (e ci sta riuscendo). La liberazione avverrà quando l'uomo libererà se stesso e vivrà in ambienti e in modo naturale; quando esiste uno stress o esistono situazioni particolarmente difficili l'uomo diventa più creativo.





LA MORTE PRESSO GLI ANTICHI

Oberto:
Nell'antichità, chi moriva veniva sepolto con gli oggetti che più gli erano cari. Ciò, per due motivi:
1) perché si credeva nella morte;
2) per motivi economici e consumistici.
In un mondo in cui gli oggetti erano fatti per durare tutta la vita, esisteva per le industrie il problema di sostituirli; quindi, anche per questo motivo venivano messi nelle tombe. Presso gli Egizi l'industria della morte era una delle più floride. Si costruivano intere città per i morti, si facevano vari tipi di imbalsamazione: questa industria poteva però prosperare solo se la società aveva una certa idea della morte. La decadenza di tutti i popoli comincia quando non c'è più rispetto per la morte.
I riti con cui gli esseri cercano di spaziare al di là dei limiti fisici possono essere il segno dell'intelligenza. I riti sono una tecnica del pensiero; nel tempo possono esserci parti del rito che decadono e assolvono a funzioni puramente economiche. Il rito è fatto per contattare delle forze non umane ed è valido quando produce degli effetti sul piano non umano.
I riti servono alla costruzione della Divinità.
L'uomo si può definire intelligente nel momento in cui capisce e accetta in qualche modo il rito; altrimenti non ha la molla per far scattare certi meccanismi che gli permettono di entrare in contatto con il "Paese della Morte". Nell'età delle caverne si seppelliva il morto e si mettevano vicino ad esso gli oggetti che egli aveva sempre usato durante la vita. In molte civiltà, il morto veniva sepolto in posizione fetale, col corpo dipinto, insieme ai suoi oggetti preziosi (arco, ciotole, ecc.). Gli antichi sapevano che, se rispettavano la morte degli altri, sarebbe stata rispettata anche la loro. Non è mai stata fatta la sepoltura per conservare il corpo ma per avere un tempio. Il corpo poteva venir suddiviso in più parti. Anche i Druidi avevano l'usanza di togliere il cuore ai loro morti.
Il rito di togliere il cuore al morto serviva sia per assicurarsi che la persona fosse veramente morta, sia per farla entrare in contatto con la Divinità, in un mondo splendido. Dopo la morte, la vita del defunto continuava tra musica, servi; era, quindi, almeno nella parte iniziale, un felice proseguimento della vita terrena. Non come ai giorni nostri: adesso, dopo la morte, normalmente le persone si trovano in una specie di stazione, smarriti, senza alcuna conoscenza, senza saper dove andare, sfruttate da chiunque. Se invece la morte è stata seguita con riti validi, eseguiti coscientemente, se durante la vita ci siamo preparati alla morte, ci troviamo con il biglietto del treno in tasca e aspettiamo tranquilli che il nostro treno arrivi.
La Divinità controllata ha, come scopo principale, quello di assicurare una buona morte: una parte di energia va alla Divinità, un'altra parte, (il Sé), va su piani diversi.
Oggi vi è mancanza di preparazione per la morte perché manca la conoscenza del dopo morte.
Manca la cartina del posto in cui si deve andare e, di conseguenza, non sappiamo quale treno scegliere. Nell'aldilà bisogna saper chiedere e soprattutto saper chiedere nel modo giusto (gli aiutatori aiutano chi sa chiedere aiuto); altrimenti, si è facilmente vittime di sfruttatori.
Nei settanta giorni dopo la morte, una buona parte delle persone impazzisce nell'aldilà e viene usata come letame. Questa esperienza traumatizzante fa sì che le persone nascano forse in reincarnazioni malandate.
Ci sono poi le persone che muoiono con un'idea fissa: normalmente, esse non riescono a prendere nessun treno e restano su un piano basso.
Ci sono poi persone che muoiono con una qualche convinzione religiosa; anche se sono convinzioni dell'ultimo momento, ne ricavano qualche vantaggio.
Se poi hanno ricevuto l'estrema unzione, data coscientemente, ricevono anche un ulteriore aiuto.
Anche il fatto di venire sepolti accanto a una persona che è stata seppellita con rispetto, che ha avuto una certa preparazione, che ha con sé gli oggetti usati durante la sua vita e che, quindi, funziona come punto di richiamo, può essere di aiuto.
Anche le preghiere possono aiutare la persona durante il passaggio nell'aldilà. Tutti questi aiuti possono contribuire ad evitare pericoli o ritardi nelle reincarnazioni successive e possono aiutare a scegliere le reincarnazioni più adatte.
Ricordiamo che è un corpo fisico che muore e perciò può essere aiutato da oggetti fisici.
Invece di essere seppelliti con il morto, gli oggetti possono essere messi in una cassettina, seppelliti e inviati poi con il pensiero alla persona morta entro i settanta giorni.
Anticamente, si faceva distinzione tra oggetti d'uso e oggetti che si potevano ereditare.
Una persona muore con il suo ambiente, con le sue forme pensiero. Ad esempio: se una persona muore dopo un periodo di atroci sofferenze, si trova in un incubo riparatore e cade in reincarnazioni basse. Stessa cosa per il suicida, in quanto egli ha rinunciato a un'esperienza; a meno che si tratti di un suicidio per coerenza, per uno scopo ( come ad esempio il kamikaze).
Se il suicidio è fatto per vigliaccheria non ha valore poiché non ci vuole tanto coraggio a suicidarsi quanto piuttosto a resistere. I momenti nei quali pensiamo al suicidio sono momenti nei quali si impara.
Il dono della vita è meraviglioso ma è l'accettazione della vita in determinati momenti (ad esempio resistere al desiderio del suicidio) che è fondamentale.
La pazzia è un suicidio della mente.
Per questo motivo, molto spesso la stazione è inquinata dalle forme-pensiero che il morto porta con sé (terrore, pazzia).


AIUTO A UNA PERSONA MORTA

Si può aiutare anche una persona sconosciuta morta ad esempio per un incidente.
Bisogna impregnarsi dell'aura della persona morta, se possibile, anche utilizzando una fotografia, un oggetto o una goccia di sangue. Nel luogo adatto, sul Tappetino, si fa poi il Rito di rafforzamento comune a nome della persona morta e se non se ne conosce il nome si possono usare l'immagine o delle gocce di sangue. E' importante aiutare la persona morta col pensiero o addirittura parlandole nell'orecchio.
A tal proposito esiste un rito di rafforzamento comune.:
E' bene purificare gli oggetti ereditati dalle persone morte.
Dopo che è stato fatto il rito di purificazione degli oggetti, non è più possibile fare degli esperimenti di psicometria.
Una persona coerente con se stessa, con delle convinzioni religiose, anche se quando muore non è aiutata da qualcuno che le dà l'estrema unzione, si trova ugualmente in una condizione abbastanza buona.
Una persona che è stata preparata alla morte, che è stata seguita durante il trapasso e che ha avuto un rito funebre fatto con conoscenza, può affrontare con tranquillità i giorni del dopo morte e può scegliere il treno che deve prendere, senza eccessivi traumi.
Il tempo passato in questa stazione può essere un periodo di istruzione. Se si è stati coerenti, si ha la possibilità di fare dei corsi di aggiornamento, di vedere come stanno le cose, di informarsi. Non è un passaggio lungo, ma viene vissuto come se fosse lunghissimo. E' una specie di purgatorio, con un tempo soggettivo, pari alla vita vissuta.
Siamo come tanti chicchi di grano che arrivano alla macina. Ogni chicco è uno di noi, diverso uno dall'altro. Il grano (cioè tutti noi assieme) deve passare alla macina e diventare farina bianca.
Alla morte, l'individuo perde la sua individualità e diventa tutti quanti gli altri: l'individuo non è annullato ma è individuo con tutti gli altri, è l'individuo che è l'universo, che è Dio.

Istruzioni per una buona morte:
1° E' importante incominciare a istruire le persone su che cosa è la morte: la morte è un passaggio, è una rinascita: quando si muore, si nasce a una vita diversa. L'attimo della morte non è mai doloroso. Possono essere traumatizzanti sia il prima sia il dopo morte.
2° E' un dovere seguire e aiutare una persona durante il trapasso. Una persona che muore, se ha certe conoscenze e se è aiutata nel modo giusto, ci aiuterà a sua volta a fare questo passaggio quando sarà giunto il nostro momento. Sarebbe molto bello se tutta l'umanità fosse preparata. Attualmente la "stazione" è inquinata dal terrore delle persone che arrivano. Se ci fosse preparazione ogni persona saprebbe cosa fare, nel modo giusto. Se una persona ha delle conoscenze adeguate, è luminosa e diventa un punto di richiamo, un faro. E' protetta e a sua volta potrà proteggere e aiutare quelli che sono attorno a lei. Si deve aiutare la persona che muore seguendola con il pensiero o meglio ancora con i riti. Sarebbe bene accompagnare la persona anche con oggetti fisici, ad esempio oggetti utilizzati in vita, oggetti ai quali era affezionata, oppure il pentacolo o l'Horus caricato. Questo perché ogni oggetto usato è stato rinforzato dall'aura della persona.
Il rito della purificazione degli oggetti ereditati dalle persone morte non è un rito di annullamento; non si cancellano cioè completamente le influenze delle persone morte ma si toglie semplicemente la negatività ai richiami della morte; si elimina il segnale dell'impressione della morte che può essere collegata a quegli oggetti.
Questo rito di purificazione è un aiuto per la persona morta e per chi eredita gli oggetti che così non deve subire, utilizzandoli, l'impregnazione della morte.





IL DOLORE

Il dolore può essere inteso come purificazione.
E' il mezzo attraverso il quale l'uomo passa per purificarsi e pulirsi.
Al dolore non c'è abitudine, c'è comprensione: esiste comprensione per il dolore quando è rivolto verso se stessi (viverlo per maturare).
Quando l'uomo accetta il proprio dolore comincia la propria purificazione.
Dolore e purificazione sono la stessa cosa e hanno un significato quando l'uomo li accetta, li considera, li capisce, li offre.
Si deve fare l'offerta del proprio dolore alla Divinità come purificazione (dolore fisico, morale, ecc.).
Ci si libera dal dolore quando si è imparato a offrirlo a Dio, cioè a Horus (ed Horus siete voi!). Questo si fa in tutte le religioni.
Quando c'è offerta, il dolore si muta in gioia.
Offrire il dolore significa maturare attraverso di esso: il seme prima di nascere deve morire, deve marcire nella terra.
Dobbiamo imparare a morire nel nostro dolore, far morire il proprio dolore quando lo offriamo.
Un animale che soffre, come animale, sa qualche cosa in più del proprio dolore, quindi, lo accetta e lo offre con più dignità.
Quando si offre il proprio dolore come maturazione (meditazione), ci si abitua al dolore.
Quando uno di noi si fa male, invece di gridare, di spaventarsi, provi mentalmente a offrire il dolore.
Quindi impariamo a educarci, a offrire il dolore e ci accorgeremo di essere immunizzati, ci accorgeremo che aver offerto con dignità: il dolore ci avrà schermati.
Il dolore è uno stato di coscienza.
Nel dolore ci sono paura, rabbia, sofferenza: dovremmo provare a legare tutti questi elementi con l'offerta. Se si offre il dolore, si cura lo spirito.
E' un passo avanti per diventare animali, cioè con un'anima più grande.


AIUTO ALLE ENTITA' PRESENTI NEI CIMITERI

Quando entriamo in un cimitero, le entità presenti in quel luogo si affollano attorno a noi perché avvertono un diverso stato di coscienza e perché si rendono conto che abbiamo certe conoscenze.
Normalmente ci chiedono di aiutarle a essere liberate; è sufficiente allora un nostro pensiero, il quale ha una forza enorme di costruzione, per favorire la loro liberazione.
Passando tra le tombe possiamo invitare le entità ancora attaccate al proprio corpo fisico a staccarsene completamente dicendo loro di seguirci. Poi, immaginiamo di costruire una strada attraverso la quale inviteremo le entità a incamminarsi e a uscire dal cimitero dicendo: "Ora siete libere, andate!"
Possiamo anche immaginare che questa strada conduca verso Horus dalla parte nord.
Le entità che si trovano nei cimiteri possono a volte essere utilizzate come schiavi dai maghi neri.


LA POESIA

Nelle reincarnazioni spesso rimane il desiderio di voler legare il proprio ricordo con la poesia.
Attraverso la poesia si possono trasmettere stati d'animo che possono diventare stati di coscienza.
La poesia si può considerare espressione dell'animo, esternato attraverso qualcosa di trasmissibile.
Le poesie di Oberto sono poesie sue o traduzioni di altre scritte in epoche passate.
L'acqua purificata è un'acqua purificata con il Rito di purificazione.
L'acqua è purificata quando viene immessa in essa una forma pensiero con un rito apposito.
L'acqua di luna segue dei rituali ancora differenti.


SIMBOLO DI DAMANHUR

Il simbolo di Damanhur è composto di due quadrati ruotati fra loro, a formare un pentacolo.
E' cioè un quadrato su due dimensioni che dà origine a due quadrati e a otto triangoli.
E' il simbolo base della città fortificata, armata, attiva: infatti, il quadrato significa castrum, cioè città fortificata, gli otto triangoli rappresentano otto fortificazioni morali e materiali. E' un simbolo abbastanza universale, usato anche fuori della Terra.
Nel centro troviamo l'otto che è il simbolo dell'infinito; questo simbolo estende i piani e proietta la forma nello spazio e nel tempo ed è anche il simbolo dell'universo che continua.
Il fondo è giallo.
Il contorno è nero.
L'otto coricato è verde chiaro.


USO DELLE STOFFE COLORATE NELLA PRANOTERAPIA

Esiste un sistema che permette, usando le stoffe colorate nella cura delle malattie, di ottenere ottimi risultati in modo molto più veloce.
Questo metodo, che si può applicare alle persone della propria famiglia, meglio se battezzate, consiste nel porre delle stoffe colorate sulla parte malata, mettendo le mani a contatto per pochi minuti e respirando profondamente.
Le radiazioni emesse dalla mano fanno in modo che l'energia, passando attraverso il tessuto colorato, agisca in modo più intenso sulla parte malata.
La pezza usata dev'essere lavata e purificata.
La pranoterapia intensifica enormemente il passaggio dell'energia.
E' bene, dopo l'applicazione, scaricarsi lavandosi le mani.
Si possono trovare le stoffe giuste usando il pendolino.
Questo metodo per il momento deve essere usato poco.
Chi invece lavora in studio lo può usare tranquillamente anche su altri.


PARLARE CON LE PIANTE

Un tempo vi erano armonia, comprensione, collaborazione tra gli uomini, la natura e gli Spiriti di natura.
Poi l'uomo si è staccato dalla natura e la natura ha cominciato a essergli nemica.
Noi ora desideriamo riallacciare questi contatti con la natura, perché vogliamo vivere in armonia con essa, perché vogliamo essere amici degli Spiriti di natura, degli animali del bosco, degli alberi e dei fiori.
L'anno scorso abbiamo iniziato a parlare con gli alberi, abbiamo offerto la nostra amicizia a essi.
Oberto ha preparato un albero in particolare e ci ha insegnato alcune regole per aiutarci a contattarlo meglio, creando una sintonia maggiore tra noi e lui.
Se vogliamo parlare con l'albero, se desideriamo intimamente questo, avviciniamoci a esso con tutto il nostro essere e la nostra anima, nella maniera più semplice e soprattutto più pulita.
Avviciniamoci a lui con umiltà e amore, perché abbiamo davanti a noi un saggio, un sapiente che ha l'esperienza di che cosa significa vivere ed essere un albero, che ha la conoscenza di tutta la sua anima gruppo: "l'alberità".
Parlando con esso, trasmetterà a tutti gli altri alberi della sua stessa specie quello che noi avremo saputo dargli.
Il nostro albero ci ascolterà, non potremo mentirgli perché sentirà se in noi vi è sincerità.
Innanzi tutto, ci dobbiamo presentare alla pianta; le diremo quindi il nostro nome, chiedendole di accoglierci vicino a lei.
In piedi, abbracciamo e annusiamo la nostra pianta, cerchiamo di riempire la nostra mente, i nostri sensi, il nostro corpo, la nostra anima.
Se annusiamo la pianta, se riempiamo la nostra mente del profumo di quella pianta, ci sentiamo molto vicini a lei perché assorbiamo la sua frequenza.
Se la abbracciamo e la tocchiamo, cerchiamo di sentire le sensazioni tattili di caldo e di freddo che ci dà.
E' anche molto bello sentirne il gusto con la punta della lingua.
A questo punto, guardiamo la pianta e ascoltiamola; avviciniamo il nostro orecchio alla pianta e cerchiamo di uniformare il ritmo del nostro respiro al suo, cercando di percepirla.
Quando si sente il pulsare del proprio cuore nelle orecchie, si è in sintonia, si è trasferiti nella pianta e si è in contatto con essa.
Ci si può quindi sedere; rivolti a nord, con l'albero alle nostre spalle e con le mani appoggiate ad esso. Respiriamo profondamente.
Dopo un po' avvertiamo che tra noi e la pianta inizia una specie di collaborazione, cioè la pianta ci dà il suo ossigeno mentre noi le inviamo la nostra anidride carbonica.
Quando sentiamo che siamo in sintonia, cioè quando sentiamo che si è stabilito un rapporto di simpatia tra noi e la pianta, possiamo cominciare a dialogare con essa.
Parlare con le piante è un'esperienza molto bella.
Si parla con loro con la propria anima, con la propria mente, con i propri sensi e con noi stessi.
A questo proposito possiamo allenarci a usare per ogni giorno della settimana un senso diverso.

Lunedì: IL GUSTO
Percepire le sensazioni che ci possono pervenire attraverso questo senso. E' significativo pensare di percepire la realtà intorno a noi in particolare attraverso il gusto.

Martedì: L'OLFATTO
Occorre esplorare l'ambiente intorno a noi; dobbiamo imparare a capire che abbiamo, oltre alla vista e all'udito, un mucchio di altri sensi.
Annusare, percepire attraverso il naso gli odori delle altre persone.
Ciò che arriva al naso è una parte infinitesimale rispetto a quello che ci arriva con la vista, perché non sappiamo sfruttare l'olfatto.

Mercoledì: IL TATTO
Usare il tatto, conoscere ed esplorare le cose con il tatto, attraverso le dita, la pelle.
Ognuno dei nostri sensi è completamente sostituibile con ognuno degli altri.

Giovedì: L'UDITO
Imparare a sentire, imparare ad ascoltare, a udire: non solo a sentire, ma soprattutto ad ascoltare.
Imparare a utilizzare gli stati di coscienza e a portare degli stati di coscienza a delle percezioni che tutti possiamo avere.

Venerdì: LA VISTA
Imparare a guardare, non solo a vedere.

Sabato e domenica:
Utilizzare assieme tutti i sensi, più le sensazioni di caldo e di freddo, sensazioni non tattili ma termiche.

L'uomo è un animale stupido perché utilizza solo la vista e l'udito.
Si può parlare con le piante attraverso i nostri sensi, prima però bisogna percepirle.
Dobbiamo usare l'olfatto, dobbiamo cioè riempire il nostro essere degli odori delle piante; in questo modo diventiamo simili alle piante e , quindi, più vicini a loro.
Talvolta vediamo una pianticella apparentemente insignificante ma quando impariamo a conoscerla ci troviamo davanti un gigante di sapienza.
Teniamo presente che la dimensione della pianta non ha importanza.
Gli esseri vegetali si dividono in due categorie:
- esseri che vivono per conto proprio, con poche relazioni con gli altri vegetali, cioè esseri individualisti;
- esseri che non possono essere individualisti e che sono perciò sociali, come per esempio l'erba.
L'erba non è il filo ma è tutto il prato, tutta la terra in cui c'è l'erba. Nessun individualista può vivere se non ci sono gli esseri sociali e viceversa.
L'erba può essere protetta dai rami del grosso albero, mentre il grosso albero cresce se il terreno è stato nutrito dai milioni di cadaveri dei fili d'erba.
Ognuno ha il suo compito ben preciso.
Tutte le piante si muovono ma in modo diverso da noi e dal nostro ritmo. Le piante hanno 10 vibrazioni al secondo.
Ogni essere del pianeta vibra con tutto il pianeta; il ritmo che assorbe la pianta è un ritmo diverso da quello dell'uomo.
Quello che per noi è un anno, per una pianta è un giorno; se noi riuscissimo a rallentare le nostre percezioni, la nostra vita, vedremmo che esistono piante velocissime ed altre lente.
Se rallentiamo il nostro metabolismo e percepiamo quello che c'è all'esterno, ci rendiamo conto che ci sono degli esseri che si spostano, che ci sono invasioni di erbe acquatiche e assalti di diverso tipo. L'edera che assale rappresenta il felino del mondo vegetale.
E' un mondo velocissimo e vitalissimo.
Esistono delle civiltà di vegetali che hanno relazioni tra di loro e guerre tra di loro.
Ci sono vere e proprie città, regni e imperi di vegetali.
Ci sono imperi di castagni, di pini, di abeti, di piante spinose.
Le città di questo tipo in genere crescono in zone temperate.
L'uomo che si accosta a una pianta viene percepito con sensi che neppure ci sogniamo. Una pianta ha spesso schifo e paura dell'uomo. Ci si può accostare a una pianta e parlarle, ma non dobbiamo puzzare, dobbiamo annusarla riempiendo di essa la nostra mente, i nostri sensi, il nostro corpo, la nostra anima.
In questa maniera saremo in quel momento simili alla pianta.
Si può chiedere in prestito il corpo di una pianta; le piante hanno una percezione della realtà più completa di quella dell'uomo; vedono perfettamente tutto quanto esiste nel mondo con un'ampiezza di 360°, secondo linee magnetiche, colori e suoni pulsanti e ritmici.
La pianta percepisce anche gli oggetti che non "vede": se, ad esempio, al di là del muro, c'è un campo, essa lo percepisce; la pianta, il rampicante sa da che parte andare e conosce la via più breve per raggiungerlo, anche se c'è un ostacolo a nasconderlo.
La pianta percepisce la simpatia della persona; è importante quindi mettersi nello stato di coscienza adatto.
Se annuso la pianta, se riempio la mia mente del profumo di quella pianta, mi sento molto più simile a essa e sono molto più vicino a lei perché assorbo la sua frequenza.
Se la abbraccio e la tocco, ho la sensazione tattile di caldo e di freddo.
A questo punto guardo la pianta, la ascolto, avvicino l'orecchio e cerco di uniformare il ritmo del respiro al ritmo della pianta, cercando di percepirlo.
Quando si sente il pulsare del proprio cuore nelle orecchie, si è in sintonia, si è trasferiti nella pianta e si è in contatto con essa. E’ bene cercare di percepire la pianta e il proprio corpo, attraverso la pianta.

Per comunicare meglio con le piante
Prendere un po' d'acqua, purificarla nella mano e versarla poi sulle radici e sull'albero dicendo: "Cara pianta, vorrei che mi raccontassi la tua storia."
Chiedere con lo stesso stato d'animo con il quale il bimbo si accosta al nonno chiedendogli il racconto delle avventure della sua vita e non le favole.
Le piante hanno una vita talmente vasta e intensa che non raccontano bugie.
Al mattino raccontano più volentieri.
Per realizzare tutto questo occorre tempo e pazienza.
Si può costruire una self che permetta di mettersi in contatto con le altre piante della stessa specie e con il loro ambiente naturale, cioè con la terra.
Esiste anche una terapia attraverso i rami che sono a contatto con la terra.
Ogni erba ha la sua notte particolare e in quella notte si può andare a parlare con lei: per l'artemisia e l'iperico sono la notte prima di San Giovanni e la notte di San Giovanni.
La felce è l'erba più vecchia, è il padre di tutte le erbe e rappresenta tutto quello che è avvenuto sul pianeta.


 


LA TERRA IN MAGIA

La Terra è madre: genitrice, protettrice ma anche punitrice.
E' purificatrice; è moglie, è marito: ha tutte le funzioni.
In magia la Terra è prima madre e poi padre: diventa androgino e da lei derivano tutti gli individui.
Noi dobbiamo attaccare i nostri cavi alla Terra, dirglielo e assicurarci che lei lo sappia. Se noi parliamo con la Terra, ci ascolta e così noi ci rimettiamo in contatto diretto con tutti gli esseri, cioè, con tutta la natura.
Dobbiamo costruire una sfera armonica sulla terra nella quale tutti quelli che vivono abbiano un rapporto completo con la natura. Dovrà essere una sfera di armonia: quando toccheremo una pianta tutte le altre lo sapranno, anche gli insetti si comporteranno in un certo modo. Sarà una sfera nuova su un mondo disarmonico: cercheremo di ampliarla il più possibile, in modo che sia più facile farla vivere, senza trasformarla in un acquario isolato dal resto del mondo.
L'acquario è costituito di terra, acqua, piante, pesci, aria.
Se l'acquario è armonico non si rende necessaria l'immissione di aria dall'esterno perché di solito sul fondale si formano batteri che purificano l'acqua che viene rimessa in circolo. Le scorie dei pesci servono alle piante e ai batteri; i pesci a loro volta si nutrono di piante e di animaletti.
Le piante, i pesci formano delle società, si organizzano in modo intelligente per vivere in modo armonico: ad esempio, si dividono le zone e fanno i turni. Ci sono i pesci di superficie, di fondo e della fascia media; alcuni a turno stanno immobili mentre gli altri girano. I pesci hanno il senso del territorio e lo difendono durante i loro turni. Regolano le nascite, ed infatti i piccoli in eccesso o non in buona salute vengono mangiati: questo è il motivo per cui i pesciolini appena nati scappano a nascondersi: chi è debole o non è abile viene mangiato.
In natura, tutte le creature concorrono a regolare e distruggere l'essere che si riproduce troppo: l'uomo è l'unico animale che non sa mantenere in armonia il proprio acquario.
Ci sono state già sei grandi occasioni per eliminare l'essere umano che si è sviluppato tanto da minacciare l'esistenza stessa dell'acquario. La prossima sarà la settima volta: ogni tanto bisogna mettere a posto l'acquario; l'uomo è solo un animale da acquario e non da compagnia: è pazzo.


RAZZE: ORIGINE

Di razze ne sono nate diverse.
Nel giro di quattro generazioni un essere umano muta fisicamente per ottemperare alle proprie necessità; l'uomo ha determinate esigenze e, per mantenerle, deve adeguare il suo organismo.
Facciamo un'ipotesi fantascientifica: la solita invasione del pianeta. Arrivano pochi uomini sul pianeta che mutano l'atmosfera come serve agli invasori in arrivo; si assestano, si spostano, si mutano in base alla zona in cui abitano, formano civiltà (anche il mangiare e il bere in un certo modo per lungo tempo cambia l'uomo, sia fisicamente sia nel modo di pensare).
L'uomo, tra le diverse scrollatine, è sempre riuscito ad allontanarsi dal pianeta: tutte le volte ne parte un contingente.
Le razze gialle sono originarie della Terra e non se ne sono mai allontanate; la razza bianca, invece, si è mossa.
L'uomo proviene da un altro pianeta, è stato messo sulla terra, non creato.
I cicli vitali passano da un pianeta all'altro, avvicinandosi al sole che è il principio e la fine.
Finora ci sono state tre fasi:
1) un pianeta grande che è l'attuale fascia degli asteroidi;
2) Marte;
3) la Terra.
Il prossimo pianeta ad essere abitato sarà Venere.
L'uomo passa da un pianeta all'altro ogni volta che c'è un cambiamento.
La vita si è diffusa nell'universo in forme simili e si è, poi, differenziata per ogni singolo pianeta. I semi della vita vengono diffusi nell'universo per esplosione. Il sole è la corolla, i pianeti sono i petali; si può immaginare un fiore che deve essere fecondato con qualcosa che giunge da fuori.
Ricordiamoci il primo canone della divinità: onnipresenza; noi siamo dappertutto.
Ogni tanto arriva una luna: questa non è la prima. La luna non è utile per essere abitata, è solo una base di passaggio. Al suo interno ha già basi fatte in passato da altri uomini.
Tutto l'universo è abitato ma con forme che il nostro corpo non può capire.
La vita si può generare con un eccesso di raggi cosmici in un ambiente con metano e acqua. Venere si troverà nella fase giusta al momento giusto.
E' possibile fabbricare la vita in laboratorio: il fatto di occupare un corpo di uomo non vuol dire essere uomini.
L'acqua contiene tutti gli archetipi perché è un tramite, una via di mezzo tra aria e terra.
"Anima" è l'essenza base della vita, è la particella divina.
"Mente" è quell’aspetto che accetta di occupare una forma. Attraverso la mente si entra in contatto con l'anima.


VIVERE UN MONDO NUOVO

Vivere in modo nuovo significa anche rispettare il mondo vecchio e le sue leggi, aver rispetto degli altri.
Esponi le tue idee ma rispetta l'idea altrui.
Noi ci adattiamo a determinate situazioni. In certi momenti queste abitudini vengono rivoluzionate e, se siamo impreparati, ci fanno male.
I cambiamenti sono l'unica costante della vita. E' importante prepararsi alla propria morte e a quella degli altri.
Prepararsi alla propria morte e a quella degli altri significa prepararsi agli esami, significa migliorare anche nelle prossime vite.





IL DOPPIO

Esistono due tipi di memoria: una semicosciente e una inconscia.
La seconda è un tipo di memoria più profonda perché racchiude dati che non tornano più fuori, ma che incidono sul nostro carattere e lo modificano.
Durante il sonno, viviamo e consumiamo parte della nostra vita, contemporaneamente si sveglia da un'altra parte un altro nostro Io (è uno sdoppiamento diverso da quello che insegna Oberto, ndr).
In pratica, durante il sonno:
1) si dorme fisicamente;
2) fisicamente ci si addormenta e nella stessa dimensione un altro nostro doppio si sveglia;
3) fisicamente ci si addormenta e in un'altra dimensione un altro nostro doppio si sveglia e svolge la sua attività quasi fisica abbastanza simile a quella che facciamo noi.
"Quasi fisica" significa che, trattandosi di un'altra dimensione, può non essere fisica come la nostra; ossia, un essere in un'altra dimensione può benissimo andare a scavare in miniera avendo però un corpo fisico diverso.
Si tratta di altre vibrazioni che corrispondono a mondi paralleli, i quali possono o meno corrispondere fisicamente al nostro.
Simile a quello che facciamo non si intende come attività lavorative che possono essere le più strane e possono dipendere dal mondo fisico che, in alcuni casi, può essere adatto per respiratori d'ossigeno, in altri, per corpi diversi.
Durante il nostro sonno esiste una vera e propria società funzionante: viviamo in modo triplice sia di giorno sia di notte.
Dato che l'uomo è androgino, non esistono uomini e donne: esistono solo esseri umani.
Durante il sonno, chi è uomo può essere donna in un'altra parte dell'universo, oppure coscienza.
Si può andare alla ricerca del proprio doppio e incontrarlo; a un certo momento della scuola iniziatica, si può scegliere il proprio doppio anche in luoghi fisicamente vicini.
Il karma sviluppato dal nostro doppio ricade su di noi e viceversa; c'è sempre un collegamento.
A un certo momento, in casi particolari, ci si può staccare.
Il ciclo solare è la parte nella quale c'è il sole che va dall'alba al tramonto; alla sera si può dormire o essere svegli contemporaneamente al nostro doppio.
Se uno dei due muore può prendersi un altro corpo; in questo caso, il doppio si sente morire e poi ringiovanire di colpo.
Le basi tra i due doppi devono essere identiche anche se con manifestazioni e risultati diversi.
Tra i due doppi può esserci un collegamento reincarnativo; uno dei due doppi può occupare l'altro corpo (ci può essere la stessa anima in due corpi).
Noi rispondiamo delle azioni dell'altro essere e ci influenziamo a vicenda.
Quando il proprio doppio viene scelto o predeterminato, si hanno delle caratteristiche nuove; alcune opere di magia si possono fare solo se c'è unità con il proprio doppio.
Attraverso determinate invocazioni, il mago può riunirsi col proprio doppio in certe ore; di solito cerca di fare questa operazione durante le ore di veglia del proprio doppio in modo che l'altro non se ne accorga; infatti se operasse durante il sonno potrebbero rimanere delle tracce nei sogni del doppio.
Alcuni fenomeni di precognizione non sono in realtà tali ma sono trasmissioni dal proprio doppio che si trova da un'altra parte del pianeta oppure possono anche essere avvenimenti che succedono al proprio doppio. Normalmente, il doppio ha la stessa età; ci sono però eccezioni per lavori particolari.
A certi livelli di magia, i coniugi sono uno il doppio dell'altro.
Con il nostro battesimo, il legame con il proprio doppio viene reso più solido e più cosciente; pur essendo due entità distinte, si tende già verso l'unità.
Il nostro doppio sta facendo anche lui dei passi sulla strada dell'iniziazione.
Quando si tolgono delle fatture, se l'operatore non ha delle conoscenze profonde può scaricarle sul doppio. E' importante, quando si toglie una fattura a una persona, eliminarla anche al doppio.
L'Io che si sveglia quando ci addormentiamo può essere programmato per certi lavori; si può chiedere infatti al proprio Io di incontrarsi con il proprio doppio.
Il nostro Io è comunque un essere a sé stante che però è più facilmente contattabile di altri.
Quando si contatta il proprio doppio, vi è un allargamento di coscienza dovuto al collegamento con un'altra vita.
Possiamo programmare il lavoro notturno del nostro astrale che però non è il nostro doppio.
Il nostro corpo astrale può entrare in contatto con l'altro doppio.
Esiste un rito che permette di avere un contatto diretto con il proprio doppio; richiede però abilità nello sdoppiarsi.
Quando si chiede al proprio Io di mettersi in contatto con il proprio doppio, si possono anche trasmettere delle informazioni e mandare forme-pensiero positive.
Il nostro dolore può essere trasferito anche al doppio.
Si possono ricordare, ad esempio sotto ipnosi, le reincarnazioni del proprio doppio.
Esistono dei mondi paralleli non abitati dall'uomo o abitati da pochissimi uomini. Ogni anno ci sono diverse persone che scompaiono passando casualmente attraverso una porta temporale. Quando si approda su mondi paralleli fisici, per riuscire a mantenersi in vita occorre saper accendere un fuoco, conoscere le erbe e così via.
Nel momento in cui si passa da un mondo fisico come quello della Terra a un mondo parallelo anch'esso fisico, si può approdare su un burrone, in mezzo a un oceano, un deserto ecc. Il passaggio di semi, di animalità da un mondo all'altro permette alla vita di diffondersi in maniera molto più ampia.
Quando si risveglia una divinità viene fatta anche crescere. Si parla di risveglio i quanto si parte da una realtà già esistente; si costruisce trasformando la divinità.


IMPREGNAZIONE DEGLI OGGETTI (RITO)

E' un metodo che viene usato anche per poi costruire dei monumenti. Il monumento più semplice è una sfera, come un'informazione che viene messa nello spazio.
Questa sfera si pregna attraverso un rito apposito, trattenendola e poi sganciandola a un certo punto. Può durare un minuto, ogni dieci minuti, ogni dieci ore, dipende dalle informazioni che via via metti dentro.
Possiamo immaginare di sganciare un tempio e lasciarlo andare. Diventerebbe un monumento.
C'è, poi, un rito che serve per emettere una serie di templi   nello spazio e richiamarli poi in due o tre periodi dell'anno, in modo che l'anno dopo quel tempio ripassi proprio esattamente nello stesso punto, nella stessa orbita. Tutto questo serve anche per confrontare le energie da un anno all'altro, per avere un termine di paragone esterno.  
In questi casi è come se riuscissimo a tenere alcune informazioni in frigorifero, senza che vengano inquinate.
Nel caso di spegnimento del cero è possibile che questa sfera si sganci in quanto non è più sulla frequenza della stessa velocità del pianeta, non ha più quella stessa incidenza nello spazio e allora può succedere che se ne vada per conto suo, che si stacchi proprio.
E’ però sufficiente che rimanga acceso un cero in un tempio qualsiasi proprio perchè tutti i templi sono collegati uno all'altro.



ACQUA PURIFICATA E ACQUA PREPARATA  

L'acqua è purificata quando viene  "pulita", purificata con il normale Rito di purificazione.
E' pregnata quando invece dentro ad essa viene accentrata un'idea, una forma-pensiero di qualche genere, attraverso un rito di pregnazione.
Esiste, poi, un acqua di luna che serve proprio per accumulare delle energie esterne. Si raccolgono in questo modo tutte quelle frequenze di richiamo dei colori della luna e delle luci che attraversano la luna, i riflessi della luna in vari momenti.
L'acqua è pregnata soprattutto quando ci sono forme-pensiero di tipo determinato, esempio puoi pregnare l'acqua come se tu pregnassi un oggetto con forme-pensiero.
C'è poi l’acqua della stella polare, l'acqua blu, l'acqua di sole.

I CICLI DEL PIANETA

Rispetto a questo pianeta nell'ultimo ciclo le scosse sono avvenute circa ogni 20.000 anni. Prima dell'ultimo spostamento dell'asse terrestre, c'erano altri tipi di sconvolgimenti.
Sono i Romani che hanno aggiunto un segno. Tra l'altro, hanno aggiunto il segno dell'equilibrio, della giustizia, della "Pace romana".




BIORITMO

Per fare un bioritmo preciso bisogna tener conto, oltre che dell'ora e della data di nascita, anche di molti altri fattori che direttamente e indirettamente influiscono sull'organismo umano.
Tra questi fattori possiamo elencare i sistemi lunari, i ritmi delle macchie solari, i ritmi dei vari pianeti, l'alternarsi del giorno e della notte.
Le caratteristiche fisiche permettono di individuare le tendenze caratteriali di ogni individuo. Ad esempio dal colore dei capelli e del pelo delle persone si possono trarre utili informazioni.
Le persone con i capelli rossi hanno tendenza alla pazzia; sono estremamente nervose ed hanno il sistema nervoso molto fragile.
Le persone con i capelli neri hanno una natura normalmente emotiva. Nel grafico del bioritmo la curva della psiche (umore) si presenta con un'ampiezza maggiore (una giornata e mezza in più rispetto al normale).
Le persone con i capelli biondi hanno un temperamento più controllato, più freddo, meno emotivo. L'ampiezza della curva della psiche si presenta ridotta di una giornata e mezza.
Anche le variazioni del tempo influiscono sul bioritmo.
Se la giornata è brutta, cupa, fredda, piovosa, poco luminosa e segue una giornata di bel tempo, la linea del fisico si abbassa di due punti e rimane tale per tutta la durata del brutto tempo. Il giorno successivo si alzerà solo di un punto anche se fa bello.
L'intuito invece sale di mezzo punto e rimane tale anche per il giorno successivo, anche se il tempo è bello.
La curva dell'intelletto si abbassa di due punti, sempre se la giornata è brutta, fredda e tale rimane per tutta la durata del brutto tempo. Nella prima giornata di bel tempo si alza di un punto ed in quella successiva di un altro mezzo punto.
Se la giornata è bella, la curva del fisico si alza di un punto e mezzo e nella prima giornata di brutto tempo, dopo le giornate belle, si abbassa di mezzo punto.
Il vento tende ad appiattire e a rendere costanti i ritmi.
Con tre giorni di vento consecutivi si ha il ritmo più basso.
Da quanto è stato detto, si vede come sarebbe opportuno fare il bioritmo giorno per giorno per avere dei dati precisi.
Il ritmo-veglia-sonno ad esempio predispone l'organismo umano a particolari malattie. Le persone che vanno a dormire dopo mezzanotte e si alzano tardi al mattino hanno predisposizione per disturbi di tipo artritico. In questo caso è consigliato l'uso del manganese, da portare in un sacchettino.
Se invece la persona si alza presto al mattino e si corica presto alla sera deve usare rame e manganese, da portare sempre in un sacchettino colorato.
L'alternarsi delle stagioni dà origine a particolari malattie, dette appunto malattie di tipo stagionale, che sono caratteristiche di certi periodi dell'anno.





ENERGIA DEVOZIONALE

Oberto:
Quando noi forniamo energia nei confronti di Horus, forniamo energia ad una Divinità da un punto di vista tecnico.
Sia ben chiaro che noi non siamo una setta di persone che adorano una Divinità; siamo dei tecnici che usano queste possibilità per fare determinate cose che ci permettono di andare anche avanti nel tempo attraverso i secoli.

Intervento:
Come possiamo considerare la devozione?

Oberto:
La devozione è importantissima; è un'arma molto valida, molto potente che permette di fornire un'energia molto grande.
Noi contattiamo un'Entità, una Super-Entità che è immensamente più grande rispetto all'Entità che possiamo creare a tavolino; ed essendo un qualcosa di immensamente più grande dobbiamo rivolgerci con quel certo rispetto che è letteralmente anche devozione.
Senza dubbio la devozione è un aspetto importantissimo.
Attraverso Horus ci uniamo letteralmente a Dio. Horus rappresenta il punto più alto che noi possiamo toccare.
Noi ci rivolgiamo ad Horus come Dio sapendo benissimo, nella nostra mente, che è il tramite attraverso il quale possiamo arrivare al Dio Assoluto. Allo stesso modo si può invocare un Santo affinché interceda nei confronti di Dio; sappiamo però benissimo che è un Santo e che non è Dio. C'è questa immensa differenza.

CRISTO

Parliamo adesso un attimo di Cristo che viene mandato da Padre sulla terra per riagganciare e purificare la religione.
Cristo è un grande rinnovatore anche dal punto di vista religioso, proprio perché trasforma la religione precedente in religione Cristiana. Riattacca nuovamente gli spinotti a fa in modo che possa arrivare nuovamente la luce. A questo punto può permettersi di dare forza agli altri suoi seguaci.
Finché questa forza è usata nel modo giusto - ed il giusto può essere valutato in questo caso solamente da Cristo, proprio in base ai fini per i quali è stato mandato - il programma procede molto bene. L'oro e l'argento che man mano arrivano a Cristo rappresentano ciò che permette di vivere, di fare viaggi, di andare a Roma, di viaggiare per tutto il mondo allora conosciuto rischiando la pelle, esattamente quanto, in altre parole, stiamo facendo noi adesso.
Il guaio è la croce; per voi vedrò di evitarla, per me vedrò cosa posso fare, vedrò cosa posso fare questa volta.
Essendo chiaramente prevista ogni ipotesi, Oberto dice: "ha scritto un testamento in modo che a tutti quanti voi sia dato quello che deve essere dato; è stato scritto per ognuno di voi, è sufficiente aprire e leggere le istruzioni per l'uso".


LA RELIGIONE CATTOLICA

Intervento:
Dell'energia che esiste in una chiesa c'è una parte buona ed una parte cattiva? Come peccati......


Oberto:
Tocca ad un prete togliere i peccati, bisogna vedere se c'è abbastanza dignità sacerdotale per poterli togliere.

Intervento:
Le chiese hanno una loro difesa?

Oberto:
Quasi tutte le chiese hanno una loro difesa che si forma un po' alla volta; nel tempo infatti si forma sempre un'entità di gruppo. Possiamo addirittura immaginare che queste entità si formino attraverso la riunione delle molte persone che partecipano alle funzioni, attraverso i vari riti, nello stesso modo in cui si formano le entità nelle sedute spiritiche. D'altra parte queste entità hanno a disposizione più energia di quanta in pratica ne potrebbero consumare.
Vedendolo da un altro punto di vista questa entità "ha più spazio per girare".

Intervento:
In pratica per quell'entità quest'energia è un cibo?

Oberto:
Sì......, non c'è pericolo che resti a dieta.

Intervento:
Quest'estate siamo andati a Tropea e visitando le chiese di quella città abbiamo avvertito una fortissima oppressione.

Oberto:
Probabilmente si è accumulato della tensione; le chiese spesso sono luoghi di disperazione, non luoghi di ricreazione.
Una chiesa dovrebbe essere sempre un luogo di ricreazione, un luogo che permetta di ricreare qualcosa dentro di noi.
Normalmente la chiesa è invece il luogo in cui si portano le proprie disperazioni; spesso si entra in chiesa quando abbiamo bisogno di qualcosa, quando dobbiamo chiedere la grazia perché abbiamo il tumore.
In questo posto si rischia di portare solamente la propria disperazione.
E' raro trovare una persona in grado di avere della devozione, cioè trovare una persona che entra in chiesa per pregare per puro piacere, per puro stimolo, per il puro e semplice bisogno di pregare.
Quando entriamo in una chiesa e ci immergiamo in un mare di disperazione, usciamo fuori ancora più disperati, invece di ricrearci. Rischiamo solamente di prendere addosso tutti i problemi degli altri. Una chiesa non è un luogo pulito perché mancano i canali. E' come cercare un luogo pulito in una fogna; al limite, se siamo fortunati, possiamo trovare un po' di pulizia dietro un angolo.
Proviamo a pensare un gabinetto dove l'acqua non viene mai tirata, oppure l'acqua viene tirata molto meno di quanto venga usato il gabinetto; alla fine si intaserà molto facilmente.

Intervento:
Cosa succede durante una funzione come la messa?

Oberto:
La messa in questo caso serve a dare una spazzata, a "tirare un po' l'acqua", resta il problema che normalmente l'acqua scende in misura troppo limitata, proprio perché sono state perse quelle conoscenze che permettevano di far scendere determinate energie.

Intervento:
Esiste ancora qualche prete che conosca l'esistenza di queste energie?

Oberto:
Qualche prete, quando raggiunge una certa età, riesce a capire vagamente qualche cosa non perché si ricordi quanto gli è stato insegnato, ma semplicemente sommando le diverse esperienze.
Ma vediamo un attimo i motivi per i quali una persona decide di farsi prete.
Spesso si diventa preti per starsene tranquilli, per uscire dal mondo, per evitare i problemi che hanno coloro che vivono nel mondo esterno. Si cerca così di vivere una vita tranquilla, una vita senza problemi particolari, scappando, fuggendo dalla realtà, costruendosi in questo modo un mucchio di giustificazioni. Si motivano queste scelte con il fatto di poter fare del bene mentre la realtà è poi totalmente diversa: "Mi chiudo dentro il mio uovo, sto dentro al mio uovo e gli altri si aggiustino".
Talvolta c'è qualcuno che diventa prete veramente per vocazione, e dopo un po' di tempo può cominciare ad intuire qualche cosa, magari quando raggiunge i sessant'anni. A settant'anni comincia a capire che le cose funzionano diversamente. Ecco allora che le messe non vengono più fatte come prima e qui cominciano a cambiare alcune cose. Se poi questo prete ha qualche possibilità medianica può anche afferrare qualcosa in più.
Qualcuno allora può cominciare a dirsi: "Prima di mandare tutto all'aria, dal momento che ho lavorato dentro cinquant'anni, cerco di salvare il salvabile". Qualcun altro, nel momento in cui si è reso conto che era una fregatura, si è invece affiliato a noi, alla Massoneria od ai Rosacroce.
Alcuni mantengono situazioni staccate, situazioni differenti, altri diventano più ortodossi rispetto alla religione.
Ci sono poi altre persone più fortunate che sono riuscite a capire le cose un po' più in fretta delle altre. Per esempio qualcuno, come mons. Pellegrino, che all'inizio aveva soltanto degli hobby di spiritismo e poi ha capito come stavano le cose. Tante cose le ha capite, tante cose le ha fatte, tante cose le sta facendo, non per niente è andato in pensione. Pellegrino è uno che sta cambiando e sta preparando la strada al suo successore che non è delle sue stesse idee; anche perché in Vaticano se ne sono accorti benissimo, e hanno subodorato molte cose.
Non dimentichiamo che i maggiori Maghi del passato sono stati i Papi (Leone X ad esempio ha scritto l'Enchiridion). D'altra parte vivendo in Vaticano alcuni hanno la possibilità di consultare testi veramente interessanti.
In Vaticano esiste poi una massa tale di energia che in qualche modo può essere d'aiuto per rintracciare delle informazioni interessanti; un po' ricordando, un po' imparando, un po' leggendo e studiando, qualcuno riesce ad arrivare a qualche conoscenza interessante.
Ad ogni modo sono riusciti a capire ben poche cose, anzi molte cose non permetteremo che vengano capite, perché altrimenti esiste il pericolo che si facciano degli errori ancora più gravi.
Partendo quindi dall'idea che per quanto riguarda i preti si tratta di persone che vogliono sfuggire la vita, dovendo scegliere tra loro delle persone adatte, rischi di trovare solamente dei vigliacchi; al limite si potrà trovare qualche falso vigliacco.



Intervento:
In quelle chiese molto antiche, molto vecchie, non più usate, che di solito sono sconsacrate, esiste ancora dell'energia utilizzabile?

Oberto:
Vediamo di capire cosa voglia dire sconsacrare una chiesa. Sconsacrare significa annullare le forze che esistono in quella chiesa spostandole in qualche altra parte.
Se la sconsacrazione, che è un rito magico abbastanza interessante, è stata compiuta secondo le regole giuste, non rimane più energia, altrimenti può ancora rimanere una parte dell'energia esistente.


IL PENSIERO EBRAICO

Intervento:
Cosa vuol dire che dobbiamo pensare come gli Ebrei?

Oberto:
Dobbiamo cominciare a pensare con il sistema degli Ebrei, dobbiamo cioè imparare a trovare continuamente delle soluzioni nuove in ogni pensiero.
Vi racconto una storiella che può spiegare il modo di pensare ebraico: "Due persone tornano a casa; il proprietario di casa si accorge di aver perso le chiavi ed allora provano ad entrare attraverso il camino. Il proprietario di casa riesce ad entrare attraverso il camino e va ad aprire la porta all'amico".
L'Ebreo risponderà: "Non è vero, i due amici avranno entrambi la faccia sporca perché uno solo non sarebbe riuscito a passare attraverso il camino. Doveva essere aiutato a calarsi dall'altro per poter riuscire a calarsi nel camino".
In ogni caso questa è comunque la risposta più complicata anche se potrebbe sembrare assurda; proprio perché è la risposta più complicata diventa la risposta più giusta, è la risposta più giusta solamente per il fatto che è la risposta più complicata.
Gli ebrei sono quei signori che hanno il numero più alto di scienziati in assoluto. Se guardate l'annuario degli scienziati partendo anche dai secoli precedenti scoprirete che almeno il 30% di tutti gli scienziati del mondo sono ebrei.
Israele fa paura perché è abitata da ebrei, fosse abitata da arabi non vi sarebbe nessun problema.
Questo paese può avere un peso grande nella vita dell'intero pianeta proprio perché è formato da gente che sa pensare.
Negli Stati Uniti vi sono 15 milioni di Ebrei, di cui almeno 10 milioni sono tecnici molto validi. In Unione Sovietica non lasciano emigrare di ebrei perché in quel paese la maggior parte di tecnici sono ebrei. Anche Hitler era di origine ebrea per discendenza materna.


QUASI REALE E DEVOZIONE


Nei prossimi mesi leggeremo le "Stanze" per chiarire ulteriormente alcuni meccanismi attraverso i quali funziona la Divinità.
Per quanto riguarda il vecchio discorso sul quasi-reale non dovrebbero esserci particolari problemi.
Il quasi-reale si ricollega al potere di maya, il quasi-reale viene usato per sviluppare potere di maya, per poter manovrare nei confronti della Divinità sia sui piani magici, sia sui piani divini.  E’ possibile realizzare tutto ciò se, poi lo colleghiamo, all'altro discorso che è quello degli stati di coscienza.
In questo momento stiamo facendo un piccolo "ricapitoliamo".
Per agire sulla realtà noi utilizziamo il quasi-reale; la nostra mente può cioè plasmare la realtà.
Abbiamo dimostrato questo concetto in tutti i modi possibili.
Vi ricordate del vecchio esempio del campanello che esiste, non esiste e via discorrendo?
A questo punto ci siamo collegati ad alcuni piccoli problemi di fisica. Il discorso che avevamo fatto suonava così: "Questo campanello esiste in quanto in questo momento esiste in tutto l'Universo, perché è permeato dagli atomi in tutto l'Universo".
Tutto l'Universo scorre attraverso questo campanello; il campanello è soltanto una forma; gli atomi sono tutti uguali tra loro, prendono semplicemente posto, letteralmente prendono forma; prendono forma in quanto il pensiero dà una posizione agli atomi, dà cioè una forma; gli atomi, occupando questa forma, formano il campanello.
Ora, per riuscire a formare il campanello, abbiamo bisogno degli stati di coscienza adatti, perché se siamo ubriachi non riusciamo a formare il campanello in quanto, facilmente, rischiamo di vederne due.
Se siamo arrabbiati, se siamo tristi, se siamo allegri o se abbiamo altri pensieri non possiamo pensare certamente al campanello ma pensiamo a cose completamente diverse; non possiamo cioè fissare la nostra mente su qualcosa di preciso.
Una delle cose che possono aiutare a fissare la mente è proprio quanto detto all'inizio della serata: la devozione.
La devozione è un qualcosa che ci permette, utilizzando la nostra mente, utilizzando il nostro pensiero, utilizzando il nostro animo, utilizzando tutto di noi stessi, di accumulare abbastanza pensiero, abbastanza energia in modo da poter avere una serie di forme a disposizione.
Gli archetipi vengono inseriti all'interno della Divinità in modo da poter, poi, essere utilizzati sul piano del pensiero.
Avete fatto della meditazione sugli oggetti, avete comunque pensato; tutti i vostri pensieri sono stati utilizzati, sono stati assorbiti, sono entrati a far parte di Horus ed hanno quindi concorso a fornire degli archetipi. Avete pensato al gesso ed il gesso è entrato a far parte degli archetipi. Avete pensato al campanello, avete pensato alla vita, avete pensato a voi stessi e così via.
Anche i pensieri casuali che sono stati formulati entrano nel grande serbatoio. Sono così entrati dei pensieri di pace, dei pensieri di rabbia, pensieri di disturbo, pensieri di mancanza di controllo, pensieri di disperazione, pensieri di amore e via dicendo.
Tutte queste cose hanno dato mente a questa struttura, hanno man mano potenziato questa struttura.
Prima è stato formato nell'altra stanza (tempio) un piccolo serbatoio attraverso un iniziale lavoro di tessitura, è stata cioè formata la tazza nella quale poter poi mettere l'acqua. La tazza è abbastanza grande da permeare per anni ed anni i vostri pensieri.
Esiste già una serie notevole di serbatoi; quello di via San Secondo è uno dei serbatoi più piccoli.
In questo serbatoio sono stati dirottati i pensieri nati da moltissime persone in tutta l'Italia, da milioni di persone che hanno letto il nome di Horus sui giornali, che hanno sentito il nome di Horus alla radio, che hanno utilizzato il pendolino Horus.
Abbiamo quindi preso diverse iniziative per potenziare man mano tutta questa struttura.
Sono poi entrate le energie che arrivano dalle varie chiese, le energie delle purificazioni, le energie che provengono dalle cure di pranoterapia.
Oberto cura, mediamente, ogni sera 20.000 - 25.000 persone che si mettono in contatto per ricevere energia a distanza. Attraverso queste applicazioni non solo ricevono energia ma emettono un certo tipo di energia ricevendone in cambio dell'altra.
Esiste poi l'apparecchiatura per accumulare energia. Adesso si possono poi anche fare le devozioni a casa sul tappetino.
I viaggi di Oberto nei punti più particolari della terra, i congressi portano altra energia ancora.
Adesso è il momento di cominciare ad utilizzare dei demoni per mandare avanti, con maggior coscienza da parte vostra, le cose che si stanno facendo - dice Oberto - e "mandare avanti con maggior coscienza" significa una partecipazione più compresa da parte vostra. In fondo fino ad ora avete fatto un lavoro tutto sommato limitato; vi limitate a fare delle meditazioni, vi limitate a fare i riti che conoscete, le purificazioni e via dicendo.
Non sapete però ancora come funziona esattamente tutto questo.
In passato si è parlato lungamente dei vari serbatoi, della divisione in tre parti della Divinità.
E' arrivato il momento di lavorare con una comprensione maggiore all'interno della Divinità Horus.
Quando iniziò il corso di meditazione Oberto disse che avremmo dovuto diventare dei tecnici; adesso dovremmo cominciare ad essere in grado di compiere le piccole operazioni che occorresse fare.
Si tratta di cominciare a diventare degli elettricisti anche se non ancora dei tecnici elettronici. Diventando degli elettricisti possiamo fare le eventuali riparazioni, od utilizzare meglio le energie, o togliere, prendere, portare energie quando occorre farlo.
Il lavoro che dovrà - dice Oberto- essere fatto per trasportare tutta questa massa a Damanhur sarà fatto da voi. Quel lavoro sarà fatto da voi, sarà la vostra prova di esame. Dovrete trasportare tutta questa massa d'energia senza errori tenendo conto delle centinaia di cose che si debbono fare.
Per riuscire a compiere bene quanto si deve fare, si dovranno eseguire esattamente al decimo di secondo le operazioni giuste.
Si deve cominciare a capire come si muovono queste forze. Finora - dice sempre Oberto - avete soltanto imparato a gettare delle palate di carbone nel fuoco ma non avete ancora imparato a utilizzare il vapore che fa muovere la locomotiva. Dovete imparare a diventare anche dei manovratori in modo da manovrare questa locomotiva, anche conoscendo le leve che la fanno spostare.
E' bene che cominciamo a parlare molto chiaro di queste cose perché si tratta già di un lavoro che i preti di molte religioni vorrebbero conoscere.
All'inizio cominceremo con cose molto semplici, con cose essenziali; cercheremo di utilizzare il più possibile degli strumenti come le apparecchiature selfiche o la sfera di vetro.
Abbiamo a nostra disposizione moltissimi strumenti che dobbiamo cominciare ad usare il più possibile; potremmo ad esempio iniziare a fare degli spostamenti di queste masse di energia inizialmente anche solo di pochi centimetri. Dobbiamo fare una serie di lavori per riuscire a spostare, ricreare e mandare avanti delle energie.
Per questi lavori utilizzeremo anche le statue di Horus in ulivo.
E' chiaro che a questo punto sarà soprattutto una questione di riti, di rituale; faremo alcuni riti che dovranno - dice Oberto - essere compresi il più possibile da voi. Inizieremo quindi con il sistema più semplice per un lavoro di questo tipo: la planchette, che ci permetterà di comunicare con alcuni demoni. Questo lavori verranno fatti in questa sede perché è necessario un controllo molto preciso.
Quando si contatta un demone non può essere contattato nel modo più assoluto fuori di questa sede; anche se durante le sedute fatte fuori di questa sede arrivasse un demone che dice di essere Tizio, Caio e via dicendo, vi assicuro - dice Oberto - che non può essere lo stesso demone che si contatta in queste sedute.
Potrà anche essere qualcosa che proviene dal vostro inconscio, che ha preso nome dal vostro inconscio, oppure anche tentativi di rintracciare informazioni a distanza attraverso questo sistema.
Ora - dice Oberto- vorrei parlare di come mantenere degli stati di coscienza costanti avendo delle certezze, avendo delle sicurezze.
Gli stati di coscienza variano, oltre che per motivi di salute, di temperatura, anche per il fatto che - ed è un discorso che tutti quanti conoscete bene - siete insicuri, avete paura di un mucchio di cose, non siete tranquilli, non sapete cosa può succedere domani, cosa può succedere fra un anno, dove sarete tra un anno.
Vi saranno anche dei motivi per vivere, degli ideali per la nostra vita, oltre a quelli del lavoro che dobbiamo svolgere per il resto dell'umanità, ideali che non sono né pochi né piccoli. In altre parole dobbiamo formare l'unità tra tutti noi; questa è un aspetto di grande importanza.
Potete usare un sistemino che vi permette di essere più uniti, un rito d'unione di estrema semplicità che dà la possibilità di realizzare facilmente una cosa di questo tipo.

(spiegato rito unione nel tempio).

Stiamo preparando assieme il nostro avvenire e l'avvenire di tante altre persone o meglio l'avvenire di tante persone che ancora non sono a conoscenza di questo grande disegno.
Le cose da fare sono talmente tante, talmente grosse, talmente belle che ci permetteranno veramente di vivere un'avventura stupenda.
Lavoreremo tutti quanti assieme, ognuno potendo lavorare assieme agli altri, con dei turni diversi di lavoro, e non solo di lavoro ma anche di gioia, di divertimento assieme agli altri.
Penso che possiamo preparare le basi per una vita un po' più bella, un po' più simpatica sia per noi che per i nostri figli e per le altre persone che ancora non conoscono questo disegno.

Intervento:
In che modo può essere utile la nostra entità per lo sdoppiamento?

Oberto:
Vi può aiutare a farvi partorire, a partorirvi, a sgravarvi, termine molto tecnico, molto letterale che rende però molto bene l'idea di un'operazione di questo tipo. in questo momento è molto importante allenarvi.
Il Tempio è il luogo più sicuro dove poter fare dello sdoppiamento.


GLI STATI DI COSCIENZA

Intervento:
In questi giorni si è parlato della morte; al nostro doppio quando moriamo cosa succede?

Oberto:
Quando imparerete a conoscere quello che io chiamo il mondo della fiamma comincerete a sentire meglio, a vedere meglio.
Conoscendo il mondo della fiamma si sviluppa la possibilità di vedere, sentire le cose che avvengono attorno a noi, si impara a sviluppare la medianità, la seconda, terza, quarta, quinta vista.
Un pochino alla volta si può cominciare ad avere uno stato di coscienza più comune, uno stato di coscienza un po' più comunitario, cercando di partecipare a quelli che possono essere i problemi degli altri, più o meno gravi, più o meno solvibili.

Intervento:
Esiste uno stato di coscienza ideale a cui possiamo far riferimento?

Oberto:
Uno stato di coscienza di tranquillità, di pace emotiva e di contentezza nello stesso tempo, con una ventata di follia. Gli animi provano un po' alla volta ad alzarsi, ad abbassarsi quando ci sono delle variazioni emotive, calmandosi, a seconda dei casi.
Bisognerebbe avere non uno stato euforico ma uno stato di pace con una puntina di euforia. Questo sarebbe uno stato di coscienza bello, uno stato di coscienza creativo. Per dare una vaga idea di quello che potrebbe essere uno stato di coscienza adatto bisognerebbe essere innamorati di Horus, per cui si è disposti a fare qualsiasi cosa, non con musi lunghi ma con una certa dolcezza, con un certo piacere nel fare le cose.
Bisognerebbe riuscire un po' alla volta ad avere una goccia d'entusiasmo assieme ad una punta di indifferenza, vedete che è già un cocktail piuttosto interessante.
Bisogna far volentieri quello che si sta facendo, con il desiderio di fare di più, senza fretta eccessiva, senza lamentarci dei lavori che ci vengono assegnati soprattutto se i lavori sono più o meno pesanti.
Parlando di Damanhur: la fabbricazione delle monete sta andando avanti, qualcuno sta imparando a fare il ciabattino, qualcun altro impara a tessere.
Sotto la casa faremo una serie di cantine che serviranno per i diversi mestieri che saranno utili per Damanhur. Un posto servirà per risuolare le scarpe, un altro per raccogliere vestiti, un altro ancora servirà per raccogliere i cibi comuni.
Dove esiste attualmente il vecchio capanno, faremo delle costruzioni. I garage li faremo vicino all'entrata in modo da avere più spazio. Pensate come tutto questo può diventare bello. Ognuno di voi - dice Oberto - può lavorare tre giorni in modo da raggiungere una certa tranquillità finanziaria, mentre gli altri giorni possono essere utilizzati per i lavori comuni in Damanhur.
Non ci sarà bisogno di avere tanto spazio nelle nostre case; la nostra casa sarà come nel Medioevo il posto nel quale solamente si dorme. La vita si svolgerà sulla piazza.
Tutte le nostre case diventeranno indipendenti dal punto di vista energetico; sopra i tetti metteremo, poi, tutta una serie di pannelli solari. D'altra parte abbiamo le case orientate in modo stupendo per cui possono prendere molto sole.
Dobbiamo avere tutti i sistemi energetici alternativi e poter quindi usare sia il gasolio che il carbone o la legna.
Faremo un nostro laghetto dove metteremo dei pesci che verranno cibati con alghe un po' particolari.
In seguito si produrrà dello zucchero e potremo anche imparare a fare la carta.
Impareremo anche a fare il metano con i nostri escrementi.





PASSAGGIO TRA L'ERA DEI PESCI E L'ERA DELL'ACQUARIO

Oberto:
Quando l'era dell'Acquario avrà inizio si creeranno dei seri problemi; il nemico vero sarà comunque dentro ognuno di noi, non sarà all'esterno. Ci saranno anche degli eserciti che si scontreranno sul piano fisico, ma la battaglia vera sarà quella che avverrà dentro di noi perché ognuno di noi è un po' Pesci e un po' Acquario. La parte dei Pesci di ognuno di noi cercherà di restare viva mentre la parte di Acquario cercherà di ucciderla perché non possono convivere assieme. In natura questo non è possibile: o si afferma l'una o si afferma l'altra. E allora, o si riesce a nascere, si riesce a essere partoriti, oppure si muore durante il parto. Si muore in tanti modi. Si muore fisicamente o si muore moralmente, o in tantissimi altri modi diversi. Perciò noi dobbiamo correre perché è un treno che ha pochi vagoni, perché è l'ultimo, perché i binari, passato questo treno, vengono subito tolti e non ne può passare un altro. Di conseguenza dobbiamo fare ciò che viene richiesto. Io faccio il mio dovere, come ho sempre fatto, fino all'ultimo, fino al momento in cui devo smettere e dire: "Il treno è partito, adesso va avanti senza di me".
Anche i nostri figli faranno parte di questo treno nuovo; si partirà con basi completamente diverse, con un tipo di società completamente differente. Se non riusciamo partire nei tempi giusti faremo un altro tentativo che molto probabilmente non avrà successo e se noi non pensiamo a provvedere alle difese più adatte non abbiamo la più vaga possibilità di rispettare i programmi. Arriveranno le difficoltà sia dentro che da fuori di noi.
Speriamo per questa nuova fase di inizio di essere pronti. Questo è un pianeta molto bello, è un pianeta che val la pena di difendere, con le truppe adatte, con i sistemi adatti. In questo ciclo di vita si rischia di vedere ancora tante cose, ma esiste anche la possibilità di passarci solamente attraverso, invece di imparare a vivere a cinque dimensioni. Ricordate quel bellissimo libro delle guerre di Horo dove il combattente era sempre se stesso in vari momenti del tempo e perciò formava delle truppe immense perché esisteva un attimo prima, un attimo dopo, un attimo prima ancora, un attimo prima ancora.........? Erano mille i guerrieri che si scontravano. Questo è uno dei tanti sistemi di combattimento, bisogna soltanto saper combattere in questo modo. Adesso siete capaci ad utilizzare le apparecchiature selfiche e a riprodurle.
In seguito vi darò il maggior numero possibile di apparecchiature selfiche che possano servire per usi diversi, anche per usi che adesso non potete neanche ancora immaginare.
Per creare e mantenere una società di tipo nuovo, l'aspetto fondamentale è quello di avere dei tecnici che siano in grado di farla funzionare, poi, dei tecnici che siano in grado di riprodurla; dopo, non prima, perché prima non servirebbe a niente. E' necessario che sappiate fare queste cose. Avete fatto una scelta di vita e sarà molto probabilmente una vita avventurosa. Ci sarà chi non andrà mai in battaglia, ma ci sarà invece chi ci dovrà andare. Si andrà a combattere anche fuori, fuori dal pianeta; si andrà a combattere all'interno di noi stessi, si andrà a combattere in dimensioni diverse. Combattere, lasciarci la pelle, se è il caso. Può darsi che qualcuno di voi arrivi a diventare un combattente e che abbia la Forza con sé.
Mai dirsi: "Che compito difficile!" Un compito può essere facile o difficile solo se valutato dall'esterno. Quando è un compito, è un compito e basta. Un compito può essere quello di andare fino a piedi al capolinea del tram 60 oppure quello di lavare i bicchieri o spazzare per terra; sono comunque compiti con la C maiuscola.
Se il compito è quello di usare delle apparecchiature o di curare si tratta di compiti allo stesso livello degli altri, ritenuti, forse, apparentemente meno importanti.
Ciò che viene maggiormente richiesto a voi, in questo caso, è l'accettazione degli altri, con tutti i difetti che possono avere. Questo, in alcuni casi, significa imparare ad ampliare il vostro limite di sopportazione, sperando che il limite di sopportazione coincide con l'allargamento dell'amore. Questa è già un'impresa più difficile. Le difficoltà inizieranno nel momento in cui incominceremo a lavorare a Damanhur.
Otterremo un avvicinamento graduale verso Damanhur, non traumatico, ma ci avvicineremo come ad un altare.
Ultimati i lavori di costruzione, cominceremo a recintare il territorio, a definire la nostra zona fisica, dopo, cominceremo a scavare il tempio, prepararlo. Contemporaneamente predisporremo i vari posti di lavoro nei quali lavoreremo insieme. Con le diverse realtà che man mano si svilupperanno vi troverete a dire: "Ma non credevo fossimo arrivati fin lì.........."
Damanhur, un anno fa, era solo un'idea sulla carta o neanche sulla carta, ora stanno alzando le pareti, facendo il tetto, le travi.
Adesso stiamo pensando di preparare la clinica. Vi sono tante iniziative da intraprendere, tanti cordoni da allacciare, migliaia di cose da costruire e così via.
Ci sono delle cose, a volte, stranissime, che saranno delle soluzioni di mezzo per risolvere certi problemi. Riusciremo a risolvere i vari problemi, come li abbiamo risolti finora, anche se poi si sono rivelati essere piccoli problemi.
In questi mesi abbiamo messo assieme dei soldi e, anche se con grosse difficoltà, siamo riusciti a farlo. In fondo, però, si tratta di quattrini, quindi, non di una condizione vitale; il problema nasce quando ci mettiamo noi assieme ai mattoni, quando noi diventiamo quell'ingrediente che può o far sciogliere il cemento o renderlo molto più forte: e questo dipende da ognuno di noi. Dipende da ognuno di noi incominciare a conoscere gli altri. Vi assicuro che sovente, a causa della nostra pigrizia, perdiamo dei compagni; ogni parte che si stacca, è qualcosa di noi che se ne va, è qualcosa di noi che si rompe. Io posso vedere la realtà con una certa indifferenza, non so fino a che punto voi ci riusciate. Sta a voi cambiare le cose, non sta a me.
Per me sarebbe molto più facile andare per strada o salire su un tram e dire: "Tu, tu, tu...... e tu, andiamo", con la stessa facilità con la quale posso far spostare una persona da una sedia all'altra, senza problemi.
Io vorrei degli esseri umani, non dei robot. I robot non mi servono, fanno benissimo il loro lavoro, anzi sono sicurissimo che non commetterebbero errori, però che pianeta diventa? Con la "gloria imperiale" del passato......- io posso essere attaccato a queste tradizioni - che pianeta diventerebbe se l'uomo non desse un esempio un po' diverso? Non basta essere una formica, bisogna anche avere la mentalità della formica; perciò si devono unire le due cose. Allora sì che si ricrea di nuovo una "razza", che, in altri periodi, si è fatta sentire in bene e in male; si è fatta sentire e se ne ricordano ancora dappertutto. Altrimenti non verrebbero a controllarci così frequentemente, a vedere se l'uomo si è tirato su le brache. E' anche questa una versione della presenza degli UFO, così come ne esistono alcune altre.

Intervento:
Perché hai scelto proprio noi che siamo così diversi uno dall'altro?

Oberto:
Non è ancora il momento di saperlo. Io ragiono a cinque dimensioni, voi ragionate con una dimensione in meno di quelle che sarebbero possibili al vostro cervello.

Intervento:
Perché in questi momenti mi sento proprio una pedina?

Oberto:
Perché uno non è maturo. Se qualcuno di voi si sente una pedina semplicemente non è maturo. Perché non capisce il gioco nel quale si trova. Ti ricordo che negli scacchi una pedina può comandare il re; una pedina ha l'importanza di qualsiasi altro pezzo e si muove in modo autonomo, per quelli che sono i suoi limiti di movimento, all'interno di un gioco più grande. Ossia, in realtà, la pedina non esiste, esistono i pezzi.

Intervento:
Noi possiamo servire come pezzi che formano un mosaico?

Oberto:
Per ora voi siete i pezzi che mi complicano il mosaico.

Intervento:
Tu hai uno scopo, hai una missione da compiere.........

Oberto:
Diciamo che voi fate da zavorra attualmente per questa missione, per cui dovreste essere anche dei rappresentanti il giorno in cui riusciste a capirlo. Non vi siete ancora resi conto della dignità che avete assunto, che state assumendo giorno per giorno, del potere che avete in mano. Siete dei bambini che giocano. Nel momento in cui, con lo stato di coscienza adatto, vi rendete conto che quel poco che avete fatto o che state facendo è tanto, diventa tanto. Tutto questo, chiaramente, al di fuori della presunzione. Siete la pedina che può mangiare il re, ma finché vi sentite pedina, siete meno di una pedina. La porta aperta è lì, davanti a voi, ma voi fate tutti gli sforzi per andare a sbattere contro il muro, facendo finta che la luce sia spenta.
Siete dei pesci fuori dell'acquario; se non vi infilate nell'acquario, morite per asfissia.

Intervento:
Volevo chiedere se puoi ampliare, se interessa anche gli altri il discorso sul Dio degli Ebrei, di Cristo, delle relazioni che ci sono tra te e noi, Cristo e i suoi posteri? Visto che da un po' di tempo in qua "butti delle frasi..."

Oberto:
Io non "butto mai le frasi", le metto. Io vorrei che arrivaste attraverso un vostro ragionamento; vorrei che mi faceste delle domande sui vostri dubbi, sulle vostre idee, su vostre intuizioni, così esercitate non soltanto la curiosità, nell'ascoltare, ma anche un tipo di pensiero con una dimensione in più.

Intervento:
Puoi dirci che cosa intendi per dono di sé?

Oberto:
Il dono di sé è tutto quello che il tuo stato di coscienza riesce a mettere dentro ad una valigia con sopra scritto "dono di sé".


Intervento:
Tante volte, pur sapendo che in quella valigia dovresti metterci tutto, qualcosa sta fuori. Sei cosciente della situazione, ma non sai qual è la cosa che scappa.

Oberto:
Spesso non si conosce neppure qual è la soluzione. A volte credi di mettere cose in valigia, ma la valigia non è ancora aperta. Occorrerebbe prima ad imparare ad aprire la valigia e poi a riempirla, anche solo con uno spazzolino da denti, purché sia dentro alla valigia. Perché fino a quando continuiamo a mettere tonnellate di cose, vestiti, oggetti sopra ad una valigia che è chiusa, dentro non ci va niente. Forse è anche un atto di presunzione pensare che la valigia sia aperta; è uno dei tanti aspetti da affrontare. Ognuno ha una chiave diversa per la sua serratura. Ognuno deve pensare ad aprire la propria e non quella degli altri, con un po' di umiltà, con meno presunzione, con più amore per gli altri, pensando, in un momento di follia, bene degli altri, pensando bene anche gli altri, che non siamo noi, in un momento di trasporto o di amore per l'umanità. Forse la sera che vi accorgete che potete piangere tutti assieme è la sera che crescete un po', è una conquista.


LIBRO DEI MORTI cap. XXIX

"Affinché il cuore non sia rapito al defunto".
Si tratta di un capitolo del libro dei morti molto bello e significativo e spiega la difesa delle varie entità astrali, da parte del defunto, il quale si difende, in modo da essere pronto e preparato per compiere il passaggio successivo, affinché nessuno possa rapirgli il cuore. Una formula di questo genere è già adatta per evitare che qualcuno, rapisca il cuore del defunto, rapisca l'essenza del defunto per asservirla.

Intervento:
La traduzione è fedele all'originale?

Oberto:
No, non è fedele. E' una traduzione fatta in lingua; puoi fare la traduzione a senso e puoi fare la traduzione letterale. Questa è una traduzione a senso. Nella lingua egizia anche il tono ha una certa importanza, il ritmo della recita, la cadenza, come, d'altra parte, succede in sanscrito. Si tratta di una cadenza ben precisa; è chiaro che in una traduzione è impossibile conservare questa cadenza.
L'aspetto che a noi importa è che le parole usate sono quelle che più si avvicinano al senso letterale del testo, a quelle che noi useremmo se pensassimo in egizio.

Intervento:
Ho sentito che basta leggere il titolo di alcuni capitoli per indirizzare una persona morta su una certa strada.

Oberto:
Il libro dei morti come traduzione non serve a questo scopo.
I capitoli dovrebbero essere ordinati in un altro modo. Ci sono pochi capitoli che possono servire allo scopo. Serve per aiutare il trapasso, per aiutare l'anima dopo la morte.

Intervento:
Ho letto che ci sono altri due libri: "Il libro delle forme" e il "Libro per completare l'occhio di Horus"; esistono ancora?

Oberto:
Sono stati suddivisi in parecchi altri testi; alcune parti si trovano anche nel Libro dei Morti. Attualmente il Libro dei Morti è simile alla Bibbia, che raccoglie più parti di libri magici. Di solito si tratta di traduzioni di vari papiri messi assieme secondo le diverse epoche di ritrovamento.


MAESTRO E CONOSCENZA

Intervento:
E' possibile leggere i testi magici nella loro versione originale nelle "Cronache della OKASA"?

Oberto:
Sì, è possibile leggerlo nelle "Cronache dell'OKASA", senza alcun problema; fa parte del pensiero con una dimensione in più. Nel momento in cui sono state pensate, questo è possibile, sia a livello di archetipi, che di forme.
Perché posso rispondere a tutte le domande che mi fate? Perché mi metto in sintonia e consulto la mia biblioteca. Le informazioni che non ricordo sono da qualche parte, le raccolgo, le leggo, le trasmetto e rimetto a posto. Sono un bibliotecario. Non è assolutamente necessario che legga un certo libro, qualcun altro l'ha già letto. Perché devo leggerlo di nuovo io, quando posso far parte della mente di quell'altro? Sarebbe uno spreco.

Intervento:
Chi è stato il tuo Maestro?

Oberto:
C'è stato un periodo molto divertente nel quale sono stato Maestro di me stesso. Anch'io ho avuto dei Maestri, anche molto bravi. Oggi non sono più conosciuti, non possono esserlo perché loro sono in me, adesso, e io sono in loro. Non esiste il problema dell'individuo, l'individuo non esiste; esiste l'attimo dell'attenzione dell'individuo, cioè il momento dell'esistenza dell'individuo. Quando vado a fare quelle mie ferie un po' speciali, posso benissimo cambiare corpo, prenderne un altro: il corpo può essere cambiato. Il giorno che ritenessi opportuno fare una esistenza come gessetto, perché mi interessa diventare gessetto, io sparisco e divento gessetto. Se servisse andare a fare dello spionaggio su qualche altro pianeta, si prende il corpo di qualcun altro su questo pianeta. Come si prepara la difesa? Si prende il Manuale della difesa. Che difese eccezionali sono state fatte! Altro che i film di fantascienza di adesso: quelli erano film dal vivo. Erano tempi vitali, tempi forti. Adesso mi trovo nella condizione di chi è partito dalla sua città che era molto bella. Torna e trova una città bombardata o un villaggio di paglia. Ti può venire la rabbia, ti può venire la voglia di rifare la città come era prima, di fare di tutto per riconquistarla. Perché? Per un mucchio di motivi. Per motivi nazionalistici, per motivi razionali, per motivi affettivi, per motivi intellettuali, per centinaia di altri motivi. Ti viene spontanea quell'idea, oppure ti han detto: "Guarda, devi andare a fare questo lavoro,...... mi spiace. Troverai delle persone che non ti daranno alcuna difficoltà e impareranno subito le cose e dopo una settimana, vedrai, riusciranno ad aiutarti e potranno, senza dubbio, permetterti di allargare il lavoro, perché sono persone nelle quali puoi contare pienamente".

Intervento:
Ti hanno fregato?

Oberto:
Certo, mi sono fatto fregare già più di una volta; però dipende da chi ti fai fregare. Vale anche la pena di farsi fregare!




LE SCELTE

In questo corso è importante il coraggio: il coraggio che una persona deve avere per poter "tagliare i ponti" con il passato; è importante saper distinguere quello che è soltanto "parlare" da quello che è fare sul serio.
Per fare sul serio, bisogna impegnarsi e non soltanto parlare.
Ognuno naturalmente ha i propri problemi, ha le proprie difficoltà nel fare le scelte: scelte che possono essere più o meno facili, più o meno difficili, ma che comunque per l'interessato sono scelte grandi, sono scelte complesse e proprio perché riguardano anche gli altri devono essere fatte con serietà e impegno. Non è giusto che gli altri debbano risentire di scelte sbagliate, di scelte fatte dai compagni con leggerezza e superficialità.
Le scelte per il momento le faccio io.
Le regole sono queste; per chi non le accetta non ci sono problemi: si chiude il discorso.
Non permetterò mai a nessuno di scherzare con Damanhur, in nessun caso, mai, finché sarò vivo io...... e anche dopo.
Proprio perché sono scelte del coraggio, sono cioè scelte che coinvolgono la propria vita e la vita degli altri, devono essere fatte dalle persone che pensano con il proprio cervello, che sono in grado di dire "io faccio una cosa, io decido, io scelgo di prendere una strada anziché un'altra......" e non "ma sì, forse........ poi lo farò......., adesso non mi sento pronto......".
E' opportuno che meditiate su quelle che possono essere le condizioni del guaritore oggi.
C'è una signora che viene da me per farsi "scaricare" e che va a casa delle persone a fare le applicazioni.
Fa 1,2,3,......10 applicazioni, con i parenti che la osservano, che la prendono in giro per quello che fa senza ricevere alcun compenso.
Eppure è una persona simpatica, onesta, che crede in quello che fa, che riesce a far star meglio le persone che cura.
Questa è una condizione abbastanza normale per le persone che fanno i guaritori.
Devono passare attraverso esperienze molto delicate, devono continuamente combattere battaglie molto dure, devono crearsi dei varchi lasciandoci anche dei brandelli di pelle.
E' bene pensare a queste condizioni perché le esperienze degli altri possano diventare anche le nostre e perché è bene fare un po' più nostri quelli che sono i problemi degli altri.
E' importante riuscire sempre ad esporre i nostri problemi agli altri; è importante vincere il nostro orgoglio e fare gli altri partecipi dei nostri guai. Solo così ci si sente più uniti e si possono sdrammatizzare le situazioni che sono causa di crisi.
"I problemi esistono solo perché ce li vogliamo creare"; sono delle realtà che ci fabbrichiamo dentro di noi.













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