Menu principale:
LAVORO DEVOZIONALE o LAVORO NERO?
Certamente non possiamo definirlo lavoro nero, perché ai fatti legali questa condizione non sussiste, anche se non mi spiego che fine abbiano fatto i miei circa dieci anni di contributi previdenziali che non ho maturato nella comunità damanhur. Lo si evince dall'estratto della pensionistico, il periodo interessato è lo stesso della mia presenza in quella comunità, anche se agli atti delle varie associazioni, cui vieni iscritto con la premessa "E' solo una formalità..." non dovesse risultare tale periodo fa fede la residenza nel paese di Vidracco, al numero civico che risponde ad un "nucleo famiglia" comunitario.
E' vero quando ti impegni per una associazione, è un lavoro offerto per la medesima, certo che lavorare otto ore al giorno per sei giorni a settimana, mi sembra un volontariato un tantino subordinato. C'è da chiedersi quando una persona, riesce a lavorare nella giornata per mantenersi ed offrire il proprio contributo. Comunque questa curiosa usanza in voga nella comunità damanhur possiede molti aggettivi, alcuni veramente curiosi, l'unico elemento in comune, la manodopera gratuita!
Ecco quindi i nomi: lavoro devozionale, terrazzatura, vendemmia, agricoltura, pulizie, terrazzatura tradizionale, turno sogni, bosco sacro, archivio filosofico, olio caldo (1,2,3,4 e chissà quanti altri momenti di sperimentazione), ore di preparazione ai riti.
Come la mettiamo col fatto che il mantenimento o la ristrutturazione di queste proprietà immobilari, sono sempre in carico a tutti gli adepti, ma solo una minoranza possiede le quote delle proprietà? Come a dire sei un bravo iniziato, perché lavori per lo sviluppo della comunità...ma anche per lo sviluppo del rendimento delle proprietà legali manutenute a costo zero da tutti! I furbetti ringraziano!