Editoria - Caproespiatorio

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Editoria

Vergogna!

NON SENTITEVI SOLI...

All'inizio come capita a tutte le persone che lasciano una setta, vivevo costretto con i miei sensi di colpa, con la mia presunta imperfezione, i miei "difetti" e "limiti" che in anni di quella setta non ero riuscito a debellare, neppure con l'aiuto di costosi corsi di risveglio, di strumenti magici. Anzi, quando sembrava che ci fosse una svolta, se ne aggiungevano altri. Questo accade quando ti affidi a personaggi senza scrupoli e metti nelle loro mani i pensieri più reconditi, perché in quel momento della tua vita credi di trovarti ad una svolta, ed invece sei in bilico sul precipizio. Si perché il controllo avviene in un modo estremamente preciso, ogni settimana redigi un resoconto della tua personale esperienza ai vari gruppi di studio, essi confluiscono al vertice di meditazione. Questo fatto costituisce la tua pagella, in base ad essa potrai essere promosso o rimandato, nei casi più gravi, retrocesso. Il tempo e le persone vere hanno rivisitato queste mie convinzioni ed una più attenta lettura del fenomeno settario mi ha definitivamente aperto gli occhi. Un mondo nuovo, una realtà talmente vasta e ben occultata agli occhi dei media e degli stessi adepti, che produce un introito di sei miliardi di euro l'anno, seconda per produttività al gioco d'azzardo legalizzato, coi suoi nove miliardi di euro annui. Anche l'editoria al riguardo è vasta le tipologie di libri sono essenzialmente due, la testimonianza della persona fuoriuscita, e gli studi di sociologi, psicologi ect. Adesso che ho ripreso la mia vita in mano sento la necessità di andare incontro a coloro che stanno per decidere di abbandonare una setta. Esorto coloro che decidono di farlo a recuperare e non distruggere documenti riservati della setta e gli oggetti accumulati nel tempo, perché potrebbero servire come prova documentale in caso si ravvedessero situazioni civilmente o penalmente perseguibili. Il primo istinto è quello di distruggere tutto è un comportamento assolutamente normale ci si vuole liberare dei ricordi di coloro che ci procurano tanta sofferenza, ma dobbiamo resistere. Ogni setta ti chiede di restituire il materiale rituale che hai conseguito e pagato profumatamente nel tempo. E' come se voi lasciando una scuola elementare o media o Liceo od Università vi obbligassero a restituire i testi scolastici che avete pagato per i vostri studi. Quando lasciate una situazione settaria i rapporti umani che avete allacciato si dissolvono velocemente, sei considerato un individuo non dialogante con la loro realtà ed anche una possibile minaccia.
Tornando all'editoria si scopre appunto un universo, celato solo da inneficace pubblicità. Forse anche dall'argomento un poco scomodo, come sono le testimonianze di criminali, di tossicodipendenti, di Clochard, di sfrattati, di disoccupati, di donne violentate o bambini violati, di disabili degli anziani abbandonati etc. insomma quel mondo così tanto vicino che spaventa, che ci fa volgere lo sguardo altrove. Eppure stiamo parlando della stessa realtà, della stessa quotidianità, il sorriso come anestetico, l'indifferenza come scudo. Io non posso biasimare, ne giudicare adesso che ho potuto osservare quella realtà, senza la possibilità di volgermi altrove, comprendo il timore di coloro che preferiscono ignorare. Comunque i testi di questa realtà settaria esistono, sono espliciti e completi. Dissolvono il senso di colpa che pesa sull'adepto, infondendo timore e disagio, ma è solo attraverso la testimonianza diretta che si può dissolvere questo velo di timore, superando l'imbarazzo di una scelta inopportuna. Cadere non è segno di debolezza se poi ti rialzi. la vera debolezza è quando una persona è schiava di una ideologia e non sa più discernere obbedendo solamente, è sintomatico della complicità. Colui che assiste passivo diviene estensione dell'esecutore, un corpo sempre più grande in cui le responsabilità si confondono, nasce così il branco. Un gruppo di persone disinibite ed insofferenti verso il prossimo, attente solo alle personali necessità, inscenano il teatrino della solidarietà. Una patetica storia male interpretata da una borghesia annoiata.
Quando l'attenzione cambia rotta, ci si accorge di infinite possibilità, di impensate probabilità, realtà che ci erano sfuggite, questo accade non per distrazione, ma perchè eravamo concentrati solo sulle nostre necessità. E ad accoglierle si presenta subdolo il Guru della porta accanto. Egli ha sempre la tua soluzione, anche se non conosce il tuo problema.
Alla fine leggi qualche brano di un libro che racconta la storia di un fuoriuscito come te, e resti inebetito per la scioccante similitudine dei fatti narrati, alla fine lo leggi tutto e scopri di aver letto la tua storia. Poi leggi altri brani di libri scritti da sociologi e psicologi e ti meravigli perché anche loro raccontano la tua storia, narrano i motivi e le emozioni che ti hanno spinto verso quella scelta.
Improvviso il senso di colpa si dissolve come la nebbia e di fronte a te si para la nuda realtà ancora una volta, adesso è limpida come una sorgente, quella triste esperienza nel mio caso è utile per leggere correttamente la realtà.
Lo scrittore George Orwell cita: « L'Ortodossia consiste nel non pensare — nel non aver bisogno di pensare. L'Ortodossia è inconsapevolezza. » Ortodossia intesa nella sua accezione negativa, come indottrinamento coercitivo. Egli esprime nel suo racconto "1984" la distopia di una società fittizia, un curioso ritratto delle sperimentazioni sociali che si riuniscono sotto un unico titolo, quello delle comunità. E' proprio da ciò che si evince il carattere settario, ma sarebbe più indicato il termine esoterico delle comunità del new age, ovvero il post Hippies o figli dei fiori. Ovvero l'assolutismo del selettivo percorso destinato fin dall'inizio alla permanenza di sole poche persone.
Leggere libri non solo inerenti al tema delle persone fuoriuscite, ma anche di tematiche, come la religione, la magia, la società, aiuta ad ampliare il modo di osservare la realtà ed aumenta la capacità di discernimento.
Percui, non sentitevi soli.

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