Definizione di magia - Caproespiatorio

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Definizione di magia

Le bufale

Una descrizione molto attinente alla realtà...

Se non siete pratici di arti magiche un buon consiglio è quello di non addentrarsi, spesso l'idea di buonismo collegata alla magia è in contrasto con la ritualità o i fini della medesima, se proprio vi scappa di dialogare con Dio, potete fare una passeggiata in un bosco o in un prato, Dio è dappertutto e nessuno ha il suo numero privato di cellulare.
Leggete con attenzione questa pagina, ciò che non riuscirete a capire è il sintomo di qualcosa che stride, la questione più buffa è che la maggioranza degli adepti da un certo grado in giù ignorano questi fatti e li ricusano perché indottrinati a senso unico. Mal comune mezzo gaudio non è sinonimo di salute o benessere.


Le origini occulte della comunità Damanhur  
un'inchiesta esclusiva del C.R.O.M.


Fra le comunità new age che si sono costituite in Europa, quella di Damanhur, con sede in Piemonte, è senz’altro la più spettacolare. Anzitutto perché i membri di questa comunità non occupano uno stesso e unico edificio, e nemmeno un solo ecovillaggio, bensì un’intera vallata, la Valchiusella, in provincia di Torino, che si sta progressivamente popolando di «damanhuriani». In secondo luogo, perché hanno scavato numerose stanze sotterranee che fungono sia da templi, di uno splendore impareggiabile, sia da laboratori in cui pare vengano sviluppate, tra l’altro, delle macchine per viaggiare nel tempo. I cosiddetti «Templi dell’Umanità» sono stati iscritti nell’elenco del patrimonio mondiale dell’UNESCO. In seno al C.R.O.M. nutriamo una certa diffidenza nei confronti della favole della New Age, ma abbiamo voluto saperne di più sulla comunità di Damanhur. Uno di noi si è quindi recato sul posto per svolgere un’inchiesta. Le sue ricerche l’hanno condotto fino in Olanda dove i nostri sospetti hanno trovato conferma. Ma vediamo subito che cosa ha scoperto.

C.R.O.M.: Qual è stato il punto di partenza delle tue ricerche?

A.A.: Prima di recarmi a Damanhur, volevo saperne di più sul suo fondatore Oberto Airaudi, alias Falco, in particolare se fosse un leader in grado di trascinare al suo seguito delle persone intelligenti o una di quelle figure scialbe – come ne esistono molte negli ambienti new age – che non hanno il coraggio di imporre una certa direzione per timore di sembrare «patriarcali». In questo caso non avrei nemmeno avuto bisogno di spostarmi, poiché sapevo già in partenza che avrei trovato la solita ideologia new age e la stessa organizzazione più o meno anarchica che caratterizza gli ecovillaggi.

C.R.O.M.: Dunque, non è questo il caso?

A.A.: Assolutamente no. Damanhur si è rivelata una comunità estremamente strutturata, il che è tutto sommato normale se si considera la sua grandezza e il ruolo che svolge negli ambienti new age. In realtà, ci è voluto un po’ di tempo per trovare informazioni sui trascorsi di Falco. È un personaggio misterioso, poco accessibile, e i più stretti collaboratori non fanno altro che ripetere la solita litania nei suoi confronti, e per non urtare i visitatori tendenzialmente anarchici che potrebbero essere tentati di seguirne le orme, fanno come se non esistesse. Per finire è grazie a un reportage pubblicato in una rivista americana (1) che ho avuto le pertinenti informazioni, e addirittura più di quanto mi aspettavo. Vi avevo infatti appreso che Oberto Airaudi non era affatto una persona comune. Già da bebè era in grado di spostate gli oggetti con la sola forza del pensiero. Più tardi, ricorda di aver invocato i fantasmi per «spaventare i suoi avversari nel gioco del calcio»! Infine sappiamo che all’età di 14 anni organizzava esperimenti di uscita dal corpo dando nel contempo corsi di fisica, matematica e filosofia esoterica davanti a un pubblico di un centinaio di persone.

C.R.O.M.: Un bambino davvero fuori dell’ordinario!

A.A.: Ho subito capito che avevo a che fare con un grande occultista, probabilmente circondato da entità, visti tutti i prodigi di cui è autore. È possibile che un bebè riesca a spostare degli oggetti con la sola forza del pensiero, quando non possiede ancora la capacità di pensare? Noi del C.R.O.M. sappiamo che un simile exploit può essere realizzato soltanto con il concorso di entità disincarnate, ossia dei fantasmi (2). D’altro canto queste entità si manifestano soltanto in caso di necessità poiché ciò richiede loro un grosso dispendio di energia. Il giovane Oberto doveva quindi essere molto utile per tali entità, a meno che non sia stato sufficientemente legato ad esse nel corso di vite passate per comandarle dalle sfere superiori del suo essere. In ogni caso questo genere di prodezze può essere compiuto solo se nella vita precedente ci si è dedicati a un intenso sviluppo occulto.
Per non parlare delle facoltà intellettuali che permettevano a un Oberto Airaudi adolescente di impartire corsi su qualsiasi materia: sono anch’esse il frutto di uno sviluppo anormale. Una vita simile fa sognare molte persone; non è certo il mio caso, anzi direi piuttosto che mi suscita una certa revulsione. Solo un super ego può essere capace di simili prodigi: un ego talmente «pesante» che rischia di rimanere ancorato alla Terra durante eoni!
Ma la Grande Liberazione non rientra nell’agenda di Oberto. Fin dalla sua infanzia aveva delle visioni – probabilmente provenienti dai suoi controllori occulti – che consistevano in templi sotterranei che avrebbe dovuto costruire più tardi. Questa idea era diventata un’ossessione e ben presto aprì un centro a Torino – la sua città natale, nota per il suo pesante passato occulto, dove diresse, così si racconta, 36 gruppi di ricerca esoterica, ognuno dei quali perseguiva un progetto diverso.
Una delle sue grandi vittorie, secondo quanto afferma la citata rivista americana, fu che due dei suoi insegnanti gesuiti lasciarono il loro posto per studiare al suo fianco (3).

C.R.O.M.: Quindi ha studiato in una scuola gesuita?

A.A.: Sembra probabile. Ma questo non significa granché, visto che nel mondo ve ne sono molte di scuole dirette dai gesuiti. La cosa straordinaria è invece il fatto che due insegnanti gesuiti l’abbiano seguito. Infatti i gesuiti non sono certo individui ordinari: sono esseri potenti che si interessano unicamente a progetti suscettibili di far avanzare la loro causa. Peraltro gli «esercizi spirituali» di Ignazio da Loyola sviluppano i poteri occulti all’estremo, mettendo strettamente sotto controllo coloro che vi si dedicano. Non ci possono quindi essere equivoci tra questi super ego: o i Gesuiti hanno irreggimentato Oberto oppure Oberto ha concluso un contratto con l’egregora gesuita affinché lo aiutasse nella sua opera. In ogni caso vi è stata convergenza d'interessi.

C.R.O.M.: Perché i Gesuiti dovrebbero sostenere un progetto come quello di Damanhur?

A.A.: È vero che qualche nostro lettore potrebbe stupirsi del fatto che un ordine religioso, la cui vocazione iniziale era la difesa della Chiesa cattolica, possa sostenere un progetto new age – e quindi «pagano» – come quello di Damanhur. Questi lettori hanno una visione troppo ristretta di ciò che è il cattolicesimo, una visione che non è affatto quella dei grandi occultisti che sono a capo della Chiesa romana. Il papa e i suoi cardinali hanno un unico scopo: la sopravvivenza e l’espansione della loro egregora. A loro poco importa che l’icona scelta per federarsi sia quella di Gesù o del Grande Architetto! (4)
Poco prima di recarmi a Damanhur, avevo fatto una breve visita in Vaticano. Avevo a disposizione un’intera giornata. Anzitutto sono stato impressionato dalla potenza che emana da quei pochi ettari edificati. Chiunque si rechi in Vaticano acquisisce la certezza che la religione cattolica sia ancora forte. Ma ciò che mi ha maggiormente sorpreso, sono gli immensi corridoi colmi di statue egizie, etrusche, babilonesi ecc.: sto parlando di originali non di copie! Ce ne sono così tante che il visitatore non può fare a meno di non vederle, ti fa quasi venire la nausea.
Il visitatore ordinario non si chiede perché in questo luogo sono riuniti così tanti oggetti d’arte provenienti da religioni che il dogma cattolico ufficiale considera idolatre. Perché, per esempio, aver costruito due musei sugli Etruschi quando il Vaticano dispone già di così poco spazio per sé?

C.R.O.M.: Forse perché non sono musei?

A.A.: Esatto! Il termine museo cela il vero scopo della presenza di tutte queste statue, che in realtà fungono da collegamento con le potenze legate a culti antichi. Permettete che lo spieghi ai nostri lettori.
Se Roma ha acquisito così tanta potenza nell’Antichità non è unicamente per la sua forza militare, ma anche perché è riuscita ad assorbire la potenza magica dei suoi avversari. Il C.R.O.M. ha già pubblicato un articolo a questo proposito che tratta degli Etruschi a cui Roma ha in qualche modo rubato la religione (5).
Non appena Roma conquistava un popolo, portava nella «Città Eterna» le statue e le rappresentazioni degli dèi a cui il popolo in questione rendeva culto. Essa diceva loro: «Vedete, i vostri dèi hanno preso posto nel nostro pantheon. Ora sono i nostri dèi e noi li abbiamo assimilati; voi siete quindi cittadini dell’Impero.» Era un atto magico molto forte.

C.R.O.M.: Ma un giorno fece distruggere tutte queste statue, vero?

A.A.: Sì, quando venne il momento di imporre il «dio unico» cattolico. Per meglio controllare la coscienza delle masse, i capi di Roma dovettero orientarla in una stessa e unica direzione. Per contro, le élite si riservarono una parte di queste statue per le loro pratiche di magia, che oggi ritroviamo queste statue nei «musei» del Vaticano.
A mio avviso, l’esistenza di tutte quelle statue egizie in Vaticano – come la sfinge che troneggia nel bel mezzo di un giardinetto ornamentale – è la prova che l’egregora romana raggruppa occultisti che si sono già dedicati alla magia in tempi remoti. Perché conservare simili oggetti se non per mantenere un legame con le vecchie egregore? Quella che noi chiamiamo «Roma» non è altro che la federazione delle egregore retrogradi che si sono alleate per acquisire maggior forza.

C.R.O.M.: Questo ci fa pensare a Aleister Crowley (1875-1947), il famoso occultista inglese che, in Inghilterra, ha avuto un ruolo politico molto più importante di quanto non si creda. Perché mai andò a farsi iniziare in Egitto, se non per legarsi a un’egregora a cui aveva già appartenuto in precedenti incarnazioni? Sappiamo che l’Inghilterra è la nuova Roma dell’era moderna.

A.A.: Sì, appunto, e per tornare a Damanhur, il fondatore stesso crede di essere la reincarnazione del dio egizio Horus, motivo per cui si fa chiamare Falco (6). Il suo primo centro a Torino si chiamava Centro Horus. Quanto a Damanhur, è il nome di una mitica città egizia. Tutto è quindi chiaramente collegato a livello occulto: l’Egitto, Roma, l’Inghilterra e Damanhur. Le stesse correnti di forza passano attraverso tutti questi centri, da cui proviene un’aria irrespirabile.
In ogni caso, ho fatto bene a visitare il Vaticano prima di recarmi a Damanhur. Infatti, quando finalmente sono entrato nei Templi dell’Umanità (aperti al pubblico), quale non è stata la mia sorpresa nel ritrovarvi innumerevoli statue e rappresentazioni egizie, etrusche, babilonesi ecc.! Certamente queste statue erano meno riccamente ornate rispetto a quelle del Vaticano, ma la loro funzione magica è più apparente poiché opera nell’universo new age in cui va di moda iniziare con ogni sorta di «energie».
In realtà i Templi dell’Umanità costituiscono una sorta di tomba, in cui Falco ha cercato di rinchiudere il maggior numero di forze magiche, qualsiasi esse siano. Alcune stanze sotterranee raccontano l’«evoluzione» dell’umanità, mente altre sono una rappresentazione della volta celeste con le costellazioni e altre ancora sono cappelle dedicate al tempo. Il tempo: ecco la vera divinità di queste forze che cercano di durare il più a lungo possibile sulla Terra!

C.R.O.M.: Damanhur è tuttavia ben più di un semplice tempio sotterraneo. Qual è, secondo te, lo scopo della comunità che vive intorno?

A.A.: Dunque, secondo quanto dice il suo fondatore, lo scopo di Damanhur è di preparare la futura civiltà dell’Acquario. Per Falco, è evidente che la civiltà attuale sarà distrutta e considera che lui è qui per assicurare la transizione verso la nuova era.
Per farla breve, possiamo dire che le forze che rappresenta Falco – poiché, l’abbiamo capito, non agisce da solo – sono consapevoli del fatto che, passando all’era dell’Acquario, rischiano di perdere tutto quanto hanno acquisito finora. Tanto più che l’era dell’Acquario è un periodo in cui le dimensioni sottili del pianeta vengono ripulite; si tratta di dimensioni su cui si sono accumulati tutti i pensieri e le emozioni mal orientate dell’umanità. È sui piani invisibili che circondano la Terra che gli occultisti disincarnati hanno instaurato i loro regni. Ma esistono forze ben superiori a questi maghi che stanno cercando di farli sloggiare per purificare l’atmosfera del pianeta.
Che cosa fanno le forze per le quali opera Falco? Dapprima si interrano sotto le montagne, il che è un segno molto rivelatore. Poi, in questo bagno chiuso di energia, fanno nascere progressivamente una nuova religione, presentata come la «religione dell’Acquario», che tuttavia non sarà nient’altro che la sintesi di tutte le forze retrogradi.
Il cattolicesimo costituiva già una sintesi degenerata di tutte le forze più o meno retrogradi dell’epoca antica: la religione etrusca, i culti dei misteri, l’ebraismo. Originariamente il cattolicesimo non aveva molto in comune con il cristianesimo! Oggi, con la Nuova Era, si tratta di passare a una velocità superiore inglobando tutte le culture nel frattempo scoperte da Roma: maya, aztechi, indù e i loro cortei di entità retrograde. Ritroviamo tutto questo nei Templi dell’Umanità di Damanhur, in cui è sintetizzato tutto ciò che l’umanità ha conosciuto.
Ma una religione non può nascere in modo artificiale. Il suo sviluppo richiede esseri illuminati che vi partecipano e che, a poco a poco, ne integrano le diverse energie. È a questo scopo, secondo me, che è stata fondata la comunità di Damanhur: dobbiamo vedervi un terreno di sperimentazione in cui poter testare la futura religione dell’Acquario su persone sincere, ma inconsapevoli di fungere da cavie.
Furono gli stessi Gesuiti a iniziare questo genere di sperimentazioni quando, nel XVI secolo, presero il controllo di diverse popolazioni del Sudamerica per farne dei «buoni cristiani.» Per portare a buon fine le loro sperimentazioni, isolarono alcuni villaggi indiani gli uni dagli altri, poi costrinsero gli abitanti ad alzarsi alle sei del mattino al suono delle campane e a lavorare per loro mentre cantavano le «lodi al Signore» da mattino a sera. Questa colossale impresa di sfruttamento energetico, che è durata fino al 1768 e ha coinvolto fino a 140 000 cavie, fu condotta in quelle che gli storici chiamano «riduzioni», ossia in luoghi in cui i Gesuiti hanno ottenuto due piccioni con una fava: la sedentarizzazione degli Indiani in un agglomerato urbano e la loro sottomissione alla Chiesa. Fu così che gli Indiani vennero sottomessi alla vita civile e alla Chiesa.

C.R.O.M.: Damanhur sarebbe quindi una nuova forma di riduzione?

A.A.: Assolutamente. Si potrebbe credere che i damanhuriani siano più consapevoli e più liberi di quanto non lo siano stati gli Indiani, ma in realtà sono completamente dominati. Falco stesso riceve le sue direttive da una sorta di «bolla energetica» che gli indica ciò che deve fare. E tutti i suoi adepti seguono le sue direttive con passione, convinti che provengano da esseri superiori evoluti.
Il misticismo frammisto alla paura che caratterizzava le antiche riduzioni è scomparso, ma una cosa sussiste: la divinizzazione dell’aldilà. A Damanhur, osserviamo nella realtà ciò che noi del C.R.O.M. definiamo il «culto dell’occulto.» Ognuno deve interessarsi all’occulto e l’unico modo per salire nella gerarchia dell’organizzazione è di perfezionarsi nel viaggio astrale.
Chi non è in grado di uscire dal proprio corpo non rimane a lungo nella comunità. Ma non c’è problema: l’«università» di Damanhur propone numerosi corsi in cui ognuno può imparare questa pratica, che è evidentemente percepita come un immenso progresso spirituale. In realtà, questa pratica apre gli alunni alle forze invisibili di cui abbiamo parlato, le quali possono così mantenerli sotto controllo e meglio usarli.
Già oggi, alcuni agenti formati a Damanhur passano da un ecovillaggio all’altro portando la buona parola dell’unità mondiale, dell’amore universale e del viaggio astrale. I dirigenti di Damanhur sono a capo del Global Ecovillage Network (G.E.N.; rete mondiale degli ecovillaggi), una sorta di federazione mondiale delle comunità alternative, spirituali o no. Chi conosce la storia di Roma e la rete di alleanze che essa ha stretto per avere ascendente sulle nazioni, nella G.E.N. non può vedere altro che un’impresa imperialista intesa ad assicurare che tutte le comunità del mondo seguano la stessa linea e che nessuna cerchi di entrare in dissidenza con l’ideologia new age imperante.
Solo poche centinaia di persone risiedono permanentemente a Damanhur, ma questa comunità dispone di migliaia di adepti nel mondo. È difficile immaginarne la portata, ma questa non va trascurata se si considera la debolezza ideologica della maggior parte degli ecovillaggi in confronto all’incrollabile certezza che abita gli adepti di Falco. Ne abbiamo incontrati in occasione di incontri new age in Francia: il pubblico è quasi completamente conquistato e vede in loro dei modelli da seguire.

C.R.O.M.: Che ne pensi della loro tecnologia magica, in particolare della macchina per viaggiare nel tempo di cui fanno una grande promozione? È un imbroglio?

A.A.: In realtà, non viaggiano nel tempo, esplorano semplicemente quello che gli esoteristi chiamano gli annali akashici, che contengono tutta la memoria del pianeta.
Infatti le loro tecnologie dai nomi strambi mirano essenzialmente a concentrare l’energia astrale. In vari templi sotterranei si trovano per esempio macchine la cui funzione è di recuperare l’energia generata dal sentimento di ammirazione dei visitatori. Dato che queste tecnologie sono state concepite da occultisti, credo che producano effettivamente dei risultati. Quando una persona utilizza la macchina per viaggiare nel tempo (riservata a pochi iniziati), intorno vi sono dei musicisti che le procurano energia, permettendole così di compiere un viaggio astrale più lungo e intenso.
L’esperienza di Damanhur permane interessante poiché, con la sua visione più scientifica della magia, prefigura ciò che sarà l’era dell’Acquario. Questo non possiamo deplorarlo. Quello che invece deploriamo è l’energia utilizzata: si tratta sempre e ancora di un’energia astrale correlata con vecchie egregore retrogradi. Le macchine e i templi di Damanhur servono soltanto a mettere la persona in relazione con queste egregore, partecipando a un’impresa di vampirizzazione: ricordiamo che l’energia astrale è limitata per cui deve essere per forza sottratta ad altri esseri.
La stessa critica vale per la tesi delle «linee sincroniche» sviluppate da Falco. Mi spiego: grazie alla sua chiaroveggenza, Falco sa dove passano le correnti astrali e ha potuto così stabilire una sorta di mappa occulta della Terra. Sa che il Tibet è il luogo in cui si trova il maggior quantitativo di linee sincroniche, e questo non stupisce affatto chi conosce l’attività intensa che conducono i maghi himalayani. Falco ha inoltre constatato che delle correnti altrettanto potenti circolavano nella Valchiusella, motivo per cui vi ha insediato i suoi templi che, così afferma, «comunicano con il mondo intero». In realtà la sua mappa occulta indica solo i luoghi in cui sono localizzati e circolano i «rifiuti sottili» della Terra. Questa mappa sembra piuttosto al piano di una rete fognaria e non è di alcun interesse per le persone che desiderano beneficiare delle nuove radiazioni dell’Acquario.

C.R.O.M.: Che cosa dovrebbero fare queste persone?

A.A.: Prima di tutto dovrebbero dare un taglio netto a tutte queste forze retrogradi. Perché per esempio riferirsi al calendario maya? La civiltà maya appartiene ormai al passato, così come tutte le pratiche che mettono la persona in relazione con le vecchie egregore, per quanto siano venerabili.
Come dicevo, con la sua visione scientifica del mondo sottile Damanhur indica nonostante tutto una certa via. Il misticismo non è decisamente più all’ordine del giorno. Ma, anziché utilizzare questa energia astrale così carica, dovremmo piuttosto cercare di meglio capire la natura di ciò che gli Antichi chiamavano «etere», l’energia pura che abbonda nell’universo. Tuttavia, essendo estranea al sistema egocentrico dell’essere umano, questa energia può essere captata e concentrata soltanto da coloro che hanno effettuato una vera trasformazione interiore. È questa la posta in gioco del nostro tempo.

C.R.O.M.: Grazie, siamo d’accordo. Ma prima di concludere, mi sembra che non ci hai ancora raccontato quello che hai scoperto in Olanda.

A.A.: Ah già, è tanto semplice quanto spettacolare. Nel treno che mi riportava in Francia di fianco a me c’era un gruppo di Belgi che parlavano di una meravigliosa galleria sotterranea che avevano visitato nei pressi di Maastricht, con statue del Bouddha, di Shiva, di Ramses II e del Cristo, un toro alato, degli idoli javanesi ecc., complessivamente oltre 500 statue e dipinti. C’era perfino una stanza che riproduceva completamente l’Alhambra, con tanto di fontane, bacini e versetti coranici. Il mio interesse era al culmine: c’era quindi un altro Damanhur? Non immaginate la mia sorpresa quando ho sentito che questo luogo si chiama «Monte dei Gesuiti» (Jezuitenberg in olandese) (7): è stato costruito dagli allievi di un seminario situato nelle immediate vicinanze ed è quindi l’opera di futuri Gesuiti! Pare che questa galleria, che costituisce un vero e proprio tempio (diverse cappelle con sale arabe, egizie ecc.), sia stata costruita a poco a poco da questi alunni gesuiti durante il loro tempo libero, il mercoledì pomeriggio. Alunni davvero molto assidui, poiché quest’opera – che in seguito sono andato a visitare – si estende sull’arco di oltre un secolo (dal 1860 al 1960 circa), e questo in una grotta la cui temperatura non supera mai i 10°C!

Questo racconto, ne converrete, è assai inverosimile. Possiamo senz’altro scorgervi il marchio dei Gesuiti che hanno cercato di nascondere l’inammissibile. Da parte mia sono convinto che questo luogo – oggi abbandonato – sia stato un laboratorio di riduzione, così come lo è oggi Damanhur.
Un’ultima osservazione: l’ultima statua del Jezuitenberg è stata scolpita nel 1968, mentre il cantiere di Damanhur è iniziato nel 1977. Vi è quindi stata una continuità tra i due progetti, di cui il primo era soltanto una sperimentazione preliminare (e meno riuscita) operata in un ambiente sicuro? O esistono altri «templi-tomba» edificati dai Gesuiti e rimasti segreti? Il mistero rimane, ma la pista gesuita è confermata.


Note

1. Atlantis in the Mountains of Italy, pubblicato nella rivista What is Enlightenment? (aprile-giugno 2007)
2. La corte dei miracoli: spiegazione dell’occulto, pubblicato nella rivista V.I.T.R.I.O.L. 19 (disponibile solo in francese).
3. Frase originale tratta dall’articolo: «He knew he was on to something when he was able to convince two of his Jesuit teachers at school to quit in order to come study with him»
4. Sempre più alti prelati della Chiesa cattolica sono massoni. Sappiamo tuttavia che la massoneria è a sua volta sotto il controllo dei Gesuiti da almeno 150 anni.
5. Roma, città edificata sulla paura, pubblicato nella rivista V.I.T.R.I.O.L. 20 (disponibile solo in francese)
6. Il dio Horus è rappresentato con una testa di falco.
7. www.jezuietenberg.nl
Messo in linea il: 18.12.12  | Estratto da V.I.T.R.I.O.L. 24



 
 


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