Ecologia 2 - Caproespiatorio

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Ecologia 2

Le bufale

ECO... CHE?
Coscienza ecologica
Ecologia ed energie rinnovabili


Con questi bei titoloni, vengono attratte tante persone sensibili alla materia e sarebbe lecito e coerente se fosse veramente così. Ognuno di noi nel tempo ha maturato una certa sensibilità sulla salvaguardia del patrimonio naturale del pianeta. Tuttavia, gettando uno sguardo al passato, ed osservando anche il presente, ci accorgiamo che tra il desiderio di un mondo pulito e senza sprechi e la quotidianità è manifesta l'inconciliabilità tra queste due posizioni, sarebbe d'aiuto la coerenza, ma se un movimento spirituale si mantiene sulla vendita dei propri prodotti ovvio che i temi sociali fungono egregiamente da pubblicità, quindi cavalcarli mantenendosi aggiornati col pensiero sociale è utile per gli utili.
Parliamo proprio del classico atteggiamento dell'associazione federazione damanhur meglio conosciuta col nome di comunità damanhur, vediamo nel dettaglio quali sono le posizioni effettive sul tema dell'ecologia, ovvero quali strategie hanno messo in atto negli anni per sostenere con coerenza il loro spirito ecologico.
1) La struttura ipogea:
Denominata "Tempio", forse molti non sono a conoscenza che quella costruzione o meglio scavo, è stato riconosciuto abusivo e solo grazie ad una legge ad personam venne condonato. Il fatto di essere condonato però non esclude o cancella l'intenzione originale dell'abuso edilizio, che consistette nello scavo abusivo in zona idrogeologica protetta. Inoltre sembra essere stato insignito dell'attestato guinness dei primati per l'opera ipogea più grande, ma non si sono mai calcolati le migliaia di metri cubi di cemento che formano la struttura portante di gallerie e sale, il cemento non risulta un materiale ecologico e neppure i chili di matasse di rame affogate in esso, come a voler creare un sistema ricevente in onde ELF, curiosa assonanza con le loro SELF. Insomma tra bello ed ecologico anche qui c'è l'abisso. Potremmo anche considerare e domandarci che fine abbiano fatto quei misteriori 6500/8500 metri cubi di terra/roccia scavata, sono stati depositati nei luoghi preposti al materiale inerte? Esistono bolle di carico e scarico che attestano questo fatto? Se non esistono, allora dove è stato scaricato tutto quel materiale? Il materiale inerte di scavo se non correttamente smaltito è da considerarsi inquinante perché modifica la composizione chimico/organolettica del terreno in cui viene scaricato. L'edificio ipogeo si trova al termine di una via senza sfondo bel mezzo di un bosco, su una collinetta, immaginate in via vai di camion carichi di materiale scavato e le betoniere col cemento per le cupole delle sale e i corridoi.
2) Il bosco sacro parte I:
Ettari di bosco di castagni, invasi da tonnellate di pietre di fiume, che tracciano disegni a terra, quindi un bosco naturale snaturato, con pietre raccolte, si suppone (per la loro conformazione) dalle rive del fiume chiusella li vicino, con evidente danno agli argini. Immaginate anche in questo caso il via vai dei camion dentro al bosco, molto ecologico.
3) Il bosco sacro parte II:
Il bosco naturale viene inciso con viali carrabili, tutti i viali del bosco possiedono una rete di illuminazione, composta di lampioni da giardino, con lampadine al neon che prima che un fulmine bruciasse tutta la linea,(così all'epoca veniva raccontato) restava acceso tutta la notte, per il gran godimento della flora e della fauna.
4) Il bosco sacro parte III:
Il villaggio arboricolo, costruito inizialmente su semplici palafitte, fu in seguito ammodernato, provvedendo agli scavi necessari per i cavi di corrente, acqua, gas e fognature. La fossa IMOF scarica direttamente sul terreno del bosco. La presenza di questo villaggio pare non sia stato regolarizzato al catasto del comune ed interferisce con la fauna locale. Gli scarichi delle caldaie a legna o gas finiscono direttamente sulle chiome dei castagni per una migliore produzione. Ad oggi è stato cablato anche con la rete LAN e wireless.
5)Il bosco sacro parte IV:
Il bosco in questione ospita molte attività dell'associazione federazione damanhur, c'è un costante andirivieni di persone e mezzi soprattutto quando vengono svolti i grandi riti. Poveri animali e povere piante.
6) Lo spirito ecologico I:
Spirito perché la coscienza è morta ancora prima di iniziare, le intenzioni non combaciano coi fatti, basti pensare al parco auto di dei soci/adepti di quella associazione che si sposta freneticamente, tra la frazione di Pramarzo e il paese di Vidracco, ognuno con la propria auto.
7) Lo spirito ecologico II:
Nel leggere le loro brochure, i manifesti, le locandine vi sarà capitato di comprendere che quella associazione crede nella coscienza ecologica, ma non riesce ad esprimerla, infatti se prendete i loro manifesti e le locandine e le brochure, vi accorgerete subito che sono stampate con carta comune sbiancata in cloro non proveniente da colture rinnovabili. Anche il loro giornale interno è stampato su comune carta per stampanti, senza contare il numero di stampanti ad ogni ufficio che usa cartucce o toner normali, non ecologiche. Certo mi rendo conto che promuovere una idea con quei supporti è costosissimo, ma è coerente, se non siete in grado di sostenere tali attività, piuttosto proponete qualche altra iniziativa.
8) Lo spirito ecologico III:
Anche la tecnologia mal si sposa con la coscienza ecologica, ma i soci/adepti dell'associazione federazione damnhur, fanno largo uso di: telefonini, tablet, computer laptop, computer desktop, stampanti laser, a getto di inchiostro, scanner A4, videoproiettori e tutta quella tecnologia che deriva dalle registrazioni di convegni e serate varie. Tutta questa mole di materiale elettronico è composto da una nuova sostanza il coltan che viene estratto dalle miniere in Africa prevalentemente dal lavoro infantile e a basso costo, se questo è lo spirito che anima l'associazione federazione damanhur allora siamo proprio panati.
9) Il mondo vegetale I:
povere piante se potessero parlare, ne racconterebbero delle belle, il sentimento e la filosofia sono sempre perfetti, ma sulle azioni possiamo dubitare. Ma intervistiamo alcune piante:
Le piante in vaso alla damanhucrea:
"diteci le vostre opinioni sulle iniziative ecologiche dei damanhur"
"Se sapeste, noi sulla strada siamo proprio disgraziate, se non piove son dolori e quando secchiamo veniamo sostituite, ma solo per le occasioni, talvota qualcuna di noi precipita urtata da qualche auto disattenta e li rimane per mesi, finché le varie autorità si accordano."
"Noi siamo le novecento specie o quello che ne rimane, sul retro della damanhurcrea, all'inizio sembrava pensassero solo a noi, poi il tempo fa dimenticare, mai più potate, poco annaffiate, ignorate insomma"
"Io sono lo spirito della pianta che c'era all'interno della crea, sono morta affogata, nessuno si accorgeva che la mia terra era sempre bagnata ed io avevo bisogno di una terra più secca"
Le povere piante nei vasi della damanhurcrea:
Gli spazi vuoti sono vasi distrutti, poi possiamo notare la superficialità anche nella sicurezza, visto che il muretto potrebbe essere pericoloso senza adeguata ringhiera e l'auto selvaggiamente parcheggiata di fronte al contatore generale del gas, alla manichetta antiincendio ed alla presa antiincendio e non ultimo davanti all'ingresso di una cabina di trasformazione elettrica!Wow!
Le piante della musica delle piante:
"Noi siamo le piante della musica delle piante, ma vi pare bello che da un giorno ad un altro vi infilino un elettrodo vicino alle radici, strappandole e pinzino le foglie con l'altro, facendo passare corrente attraverso, per farci suonare e se noi non ne avessimo voglia? A parte che questa storia della musica delle piante è una sonora bufala, è la solita mania degli umani di antropomorfizzare chiunque. Loro ci fanno suonare gli strumenti ma non riescono a capire le nostre esigenze, eppure dicono di essere in contatto con noi, boh!"
"Noi vegetali non abbiamo mai avuto necessità di interventi umani per la nostra sopravvivenza, ce la siamo sempre cavata egregiamente da soli per secoli é dopo l'arrivo dell'uomo che abbiamo avuto problemi"

Recentemente c'è stato anche lo scandalo dell'inceneritore, che ha visto i valligiani prendere posizione contro l'azienda che voleva procedere alla costruzione e messa in funzione di un impianto per lo smaltimento dei fanghi di depurazione. Naturalmente c'è lo zampino della comunità damanhur, nel senso che il Comune di Vidracco in cui sono presenti alcuni insediamenti della comunità, il cui Sindaco è adepto iniziato della comunità, come tutta la giunta comunale aveva istituito una società per la costruzione e lo sfruttamento di un impianto di produzione di energia termica a biomassa. Tale progetto venne venduto ad una società romana che creò al tempo una bella preoccupazione ai valligiani. Di fatto però non penso la vicenda possa ritenersi conclusa, una società acquista per sfruttare un progetto non certo per lasciarlo in un casetto...Se volete informarvi trovate la storia su youtube e sui pdf del Comune di Vidracco. Lo stesso Comune con Sindaco adepto iniziato, percepisce una quota annua per lo sfruttamento della cava Torre Cives, un tempo avevano lottato per la chiusura, oggi si fanno pagare...
La coerenza è un pane azzimo e duro e sono pochi coloro che lo mangiano, per questo motivo cerco di salvaguardare i gruppi alternativi che adottano reali sistemi ecologici, attraverso l'informazione coerente. Dobbiamo assolutamente creare un valido strumento di selezione tra i gruppi naturalistici e quelli spirituali per impedire che realtà ideologiche inquinanti come la comunità damanhur offuschino le intenzioni più pure.


"LE COSE PEGGIORI SONO STATE FATTE SEMPRE CON LE MIGLIORI INTENZIONI"
OSCAR WILDE

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