Capitolo 1 - Caproespiatorio

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Capitolo 1

Chi sono

Abile da vedere, arruolato comunque!

Il Sogno...


Agosto millenovecentonovantanove,
questa è la data che ha segnato l'inizio della mia avventura, possiamo giocare coi numeri per creare una bozza di sceneggiatura per un romanzo di fantasia. Quel giorno l'aria era densa di strane energie, ero appena destato da un sogno stranissimo, avevo la testa piena di quell'onirico vissuto, segnai la data su di un foglietto di carta e lo lasciai sul comodino. Il sole entrava dalla finestra conferendo alla mia stanza un aspetto lattigginoso, irreale, le tende cullate dal vento e più oltre le chiome degli alberi ondeggianti. Ho voglia di uscire per incontrare le nuvole. Il cielo azzurro è profondo, fa da mantello al disco solare, il vento modella le poche nubi, come creta, Dio parla a noi anche attraverso queste suggestioni.
Vado in montagna, in questa stagione brulica di vita, ogni essere vivente sembra darsi appuntamento tra i suoi boschi, occupando ogni anfratto sono euforico, vorrei questo giorno non terminasse mai.
Percorro i sentieri in silenzio, per non disturbare, la calura adorna la mia fronte di perle di sudore, frugo le tasche alla ricerca di una salvietta,  trovo solo un foglietto di carta che giurerei di averlo lasciato a casa sul comodino. L'inchiostro aveva trapassato il foglio e al rovescio quella data assumeva un altro significato. Una conoscenza superiore (666) richiamava la mia attenzione (1) alla comunità col numero (8). Era una cartolina di precetto?
D'un tratto colori, suoni e profumi scomparvero, la luminosità del sole si fece più intensa, contorcendosi attraverso i rami degli alberi, avvolgendomi completamente. Chiusi gli occhi per timore e quando li riaprii, ero madido di sudore, disteso sul mio letto osservavo le tende cullate dalla brezza e nel pugno ancora chiuso stringevo quel foglietto di carta.
Il primo Settembre millenovecentonovantanove andai in visita alla comunità damanhur.
Così all'epoca interpretai le emozioni che mi attraevano alla comunità damanhur, emozioni ed ideali forti, certamente più forti della stessa volontà.
Continua.



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